venerdì 19 Aprile 2024
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Artigli, piume e becco aperto: è il nuovo (funky) “Gallo Nero”

Il nuovo logo del Chianti Classico

Ha il becco aperto, un petto più “pronunciato” e spavaldo, la coda più piumata e artigli aggressivi: è il nuovo Gallo Nero del Consorzio di tutela del Chianti Classico, presentato ufficialmente stamattina alla stampa e agli operatori del settore nel corso dell’Anteprima 2013 alla Stazione Leopolda. Il restyiling del logo, elaborato da uno studio milanese di alta fascia (forse troppo alta, secondo alcuni aderenti al consorzio), trasforma il gallo “statico” in un animale più grintoso e allo stesso tempo accattivante. Via la pergamena al centro del logo (sostituita con uno sfondo bianco a raggiera), così come la ceralacca rossa che correva lungo il bordo, e più spazio al nome del consorzio, alla data di nascita e – per l’appunto – all’immagine del Gallo Nero. Adesso il Gallo ha la testa alta e il becco aperto, la coda più folta di piume e il petto più prominente.

“Oggi si chiude un percorso – ha commentato il presidente del Consorzio, Sergio Zingarelli (Rocca delle Macìe) – iniziato più di due anni fa con il preciso intento di rilanciare la denominazione, attraverso una serie di modifiche al disciplinare, finalizzate ad assecondare quell’innalzamento qualitativo del prodotto conseguito dai nostri vini negli ultimi anni”.

Il restyling riguarderà tutti gli ambiti della commercializzazione del brand. Non solo pubblicità e comunicazione, dunque, ma anche le bottiglie: d’ora in avanti, sul collo delle bordolesi il nuovo logo sostituirà gradualmente tutte le bottiglie. Quelle note, certo, ma anche quelle che debuttano al vertice della piramide qualitativa delle etichette. Già, perchè l’altra grande novità dell’Anteprima 2013 del Chianti Classico è la “Gran Selezione“, nuova punta del disciplinare. E non è tutto: la tipologia “Riserva” viene ulteriormente valorizzata attraverso regole produttive più rigorose, mentre viene eliminato il cosiddetto vino “atto a divenire” nella movimentazione dello sfuso, che d’ora in poi potrà essere commercializzato soltanto se certificato come vino Chianti Classico.

Chianti Classico

La “Gran Selezione” comprende solo quei Chianti Classico integralmente prodotti in azienda che quindi non si avvarranno in nessuna percentuale di uve o vini prodotti da altre cantine. Anche per quanto riguarda il periodo di invecchiamento le regole previste per la “Gran Selezione” mirano all’eccellenza qualitativa: questa nuova categoria di Chianti Classico potrà infatti essere immessa sul mercato solo dopo 30 mesi successivi alla vendemmia, di cui tre di affinamento in bottiglia, come per la “Riserva” (il cui periodo di invecchiamento però rimane di due anni, e di uno per l’annata).

Anche la Riserva, che rappresenta il 25% della quantità prodotta e il 35-40% del valore della denominazione, è stata interessata dal nuovo assetto. Se il periodo di invecchiamento rimane invariato la vera novità è il fatto che il produttore dovrà dichiarare la destinazione del prodotto (Annata, Riserva o Gran Selezione) al momento della richiesta del campionamento, nel momento in cui il produttore dovrà richiedere all’ente di controllo la certificazione del prodotto.

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