Diceva qualcuno che l’immagine è tutto. Beh, è una prospettiva in certi ambiti certamente condivisibile. Non in cucina, però, dove la componente visiva è soltanto uno dei criteri da tenere in debita considerazione. Il caso della Terrazza Brunelleschi dell’Hotel Baglioni (piazza dell’Unità d’Italia, Firenze) è emblematico di come l’immagine possa giocare un ruolo preponderante rispetto ad altri aspetti, col risultato di lasciar indulgere forse a piccole distrazioni su altri fronti. Ma procediamo con ordine:
Va detto subito e senza mezzi termini: cenare con la vista della cupola del Brunelleschi troneggiante su un lato è un’esperienza che l’Apt (o come diavolo si chiama adesso…) dovrebbe inserire tra i 10 must della città. Lo skyline notturno di Firenze, così buio intorno alla cattedrale, concentra l’attenzione sul marmo bianco del campanile e della facciata di Santa Maria del Fiore. Davanti a ciò, diventano quasi particolari di poco conto la candela accesa sul tavolo, i fiori e le due flute di spumante (offerte dalla casa come succede sempre più spesso? Macchè, 15 euro).
Antipasti:
Piuttosto interessanti la consistenza e la sapidità della crema di fagioli borlotti, con un goccio d’olio e pepe. Anche l’astice, di certo non così abbondante, avrebbe reso altrettanto se fosse stato più caldo. Ma è un problema che, vedremo, tornerà. Bene anche la croccantezza dei germogli in cima. Euro 14,50
Nulla da eccepire sullo spessore e sulla freschezza del merluzzo, dalle carni morbide, così come gradevoli anche le verdure in cima al piatto. Un purista avrebbe forse da ridire sulla quantità di olio, ma non il sottoscritto. Anche qui necessaria una spruzzata, provvidenziale, di pepe. Euro 14,50
Secondi piatti:
Ottima la presentazione visiva del piatto, con l’effetto (voluto) di ricreare un’orchidea con le polentine e la soia. Meno lusinghiero il giudizio sulla temperatura di servizio, forse un po’ troppo bassa rispetto a quanto servirebbe per esaltare il profumo della carne e dell’intingolo. Morbido e grasso il guanciale, untuoso al punto giusto il sugo. Bene le polentine: sottili ma non per questo eccessivamente croccanti. Euro 27,50
Forse il piatto migliore della serata: la carne era saporita e nel piatto i sapori erano ben equilibrati. La patata e le verdure cotte al punto giusto, la temperatura della carne migliore della portata precedente. Buon impiattamento. Nota di demerito: coltello sporco. Capita. Euro 27,50
Dessert:
Sul dessert il giudizio complessivo si abbassa sensibilmente, mostrando quel predominio dell’estetica sul gusto di cui si parlava all’inizio. Il tortino di torrone in sé non era male, se non al limite un po’ duro, ma il lampone (uno e non più d’uno, con una strisciata di sciroppo) non legava in modo ottimale. La crema al pistacchio – pochina, in verità – è servita più per decorazione che altro. Euro 12,50
Ottime le decorazioni, ma il gelato è arrivato in tavola già abbondantemente sciolto. Il tortino è stato ben preparato: morbido fuori e ancora liquido all’interno, dal “cuore” gradevole e avvolgente. Euro 12,50.