Per il calendario cinese siamo da poco entrati nell’anno della Scimmia. Trattandosi di un Capodanno, ci siamo chiesti quale fosse il relativo menù tipico. La risposta è sorprendente: oltre ai jiaozi (ravioli) c’è lo zampone, insieme al Nian Gao (torta)
Siamo entrati nell’ anno della Scimmia. E i fuochi di artificio e la festa vanno avanti da ore. Scrivo mentre sto andando a letto a dormire. Qui sono le due e mezzo di notte. E invece, l’amica Lin Lin che chattava dalla città di Laioyang della provincia di Liaoning ha scatenato la mia voglia di sapere e conoscere curiosità e tradizioni del suo mondo orientale. Soprattutto a tavola. E così alla faccia della sua voglia di dormire dopo una ventiquattr’ore di bagordi e festeggiamenti ho cominciato a chiedere e chiedere… Così ho saputo che al nord della Cina per festeggiare il Capodanno i banchetti durano giorni e giorni e in realtà non c’è un preciso momento in cui si mangia perché lo si fa sempre quando lo si vuol, basta tuffarsi sulla tavola imbandita piena di leccornie cucinate insieme, a più mani, da tutti i membri della famiglia.
Ma cosa si cucina al nord della Cina dove i giorni di Capodanno sono stati preceduti da un periodo gelido con temperature scese anche oltre i -20 gradi? Ravioli fatti a mano da tutta la famiglia e zampone simbolo di prosperità. Non credevo alle mie orecchie. Nel lontano oriente e nel profondo nord a due passi dalla Siberia e dalla Mongolia anche se lo si festeggia da tradizione secondo un diverso calendario per Capodanno si mangiano le stesse cose? Ebbene sì, la mia amica tornata a casa giusto per la festa sentitissima dalle sue parti, non aveva portato a casa le tradizioni dell’Occidente che la ospita ma mi stava raccontando la verità. I ravioli hanno in Cina una tradizione di almeno 1800 anni e anche se diffusi in tutto il grandissimo paese sono particolarmente popolari nelle zone del nord. Solitamente il ripieno è fatto di carne trita e verdure tagliate mentre l’impasto è rigorosamente tirato a mano finemente. I ravioli possono essere bolliti, cotti al vapore oppure fritti.
A Liaoyang e dintorni i ravioli si chiamano Jiaozi da non confondere con i wonton celebri nei ristoranti cinesi occidentali. Quando si preparano – come detto tutti insieme in famiglia – con la carne di maiale e il cavolo prima di servirli dopo la bollitura con aceto e salsa si soia è usanza aggiungerci un ingrediente portafortuna, quasi sempre noccioline. Fondamentale però mangiarli solo dopo che è scoccata la mezzanotte insieme allo zampone la cui preparazione e cottura è simile a quella della casalinga della porta accanto. Nel frattempo fra un fuoco d’artificio, un addobbo rosso messo alla finestra e un brindisi – anche se i cinesi sono in questo molto più moderati di noi – se vi viene fame attingete al banchetto di cui sopra sempre bello pronto e apparecchiato. Potete “pescare” nel vassoio dell’unione, tipico vassoio dalla caratteristica forma a mo’ di 8 numero portafortuna per i cinesi, fra frutta zuccherata e verdure da scegliersi fra melone, cocco, semi e radici di loto, noci, carote e mandarini.
Da provare assolutamente anche il Nian Gao (nella foto in alto) che tradotto significa torta del Capodanno Cinese. È anch’essa un simbolo di buona fortuna ed è fatto di riso glutinoso, zucchero di canna e olio anche se ne esistono versioni con aggiunta di datteri rossi e noci. Nel frattempo nella provincia di Liaoning è quasi già l’alba. La prima freddissima alba dell’anno della scimmia e rifletto, pensando all’amica Lin Lin che è voluta tornare a casa a vivere le sue tradizioni che, se non fosse stato per la nostalgia dei familiari poteva rimanere anche in Italia: ravioli e zampone portafortuna per Capodanno non le sarebbero mancati.