venerdì 19 Aprile 2024
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Confusion, a Firenze un viaggio tra sapori toscani e thailandesi

Si chiama Confusion e non più “La Tlattolia” come si pensava grazie alle voci che giravano. Il nome è azzeccato, la confusione c’è, ma è quella bella, quella che ti sorprende. Non sai cosa aspettarti, cosa ci sarà in menù? L’effetto sorpresa mi ha sempre divertita. Ho visto anche tanta volontà e voglia di offrire qualcosa di nuovo e diverso con ingredienti di qualità sia toscani che di origine orientale

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Grazie a una cena per pochi intimi ieri sera ho provato il Confusion, ristorante ancora non aperto al pubblico e devo essere sincera? Non posso dare una valutazione dato che era una presentazione stampa, posso solo raccontare la mia esperienza. Il feeling nell’aria era quello di entusiasmo per un nuovo progetto. Ho trovato lo staff accogliente e sorridente il mood è quello della calma prima della tempesta, perché come apriranno le porte al pubblico di sicuro ci sarà un forte interesse. Ormai le novità tirano più di un carro di buoi. In questo caso si parla anche di un fusion asiatico quindi hanno azzeccato anche un mix di sapori che a Firenze sembra piacere molto. Sono gli stessi ideatori del ristorante “Thai” in piazza Giorgini quindi vengono da un’esperienza simile. L’incontro con la chef asiatica del Confusion ci ha promesso abbinamenti e sapori interessanti e così è stato.

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Anche l’occhio vuole la sua parte, a livello estetico il Confusion fa venire voglia di mettersi un tacco 12, uscire per una cena da “venerdì sera” con le amiche storiche o un primo appuntamento a due. Luci soffuse, interni “antichi”, soffitti a volta abbelliti con disegni di elefanti, fiori di loto e figure orientali. Un bancone ricoperto di Polemoss fa da padrone nella sala principale il tutto illuminato da un lampadario importante.

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Passando per un corridoio con tante porte di legno e una carta da parati geometrica, che crea un’atmosfera mistica stile Matrix, si arriva a una seconda sala arredata con un soffitto ricoperto di ombrelli orientali aperti, una mappa gigante, e fa decisamente venire voglia di partire per paesi lontani. Se non è il momento giusto di fare una vacanza in questa parte del ristorante si potrà gustare finger food (ricette dal menù del ristorante) dai sapori thailandesi e cocktail a base di tè. Una sala perfetta per un’evasione e per un cocktail all’ora dell’aperitivo o dopo cena.

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Sono riuscita a farmi svelare qualche cocktail che sarà in carta al Confusion, come il Martini con germogli di soia, il Bloody Mary con aggiunta di un brodo thailandese e uno Spritz fatto con un tè ai fiori d’arancio, ormai lo spicchio del frutto non va più di moda. Hanno anche una bella selezione di rum e gin.

Volete sapere del menù del Confusion? Bene io non l’ho visto ma ho assaggiato qualche piatto. Il primo piatto era afrodisiaco; semplici cozze con una salsa da aggiungere a parte fatta con coriandolo, lime, salsa di soia e peperoncino thailandese. La salsa buona e anche le cozze, diciamo che mi è rimasto più impresso il secondo piatto una ciotola di trippa, beh… mi aspettavo delle sorprese e sono arrivate! Le interiora non le mangio sempre, se è un piatto davvero buono le finisco sennò non le tocco neanche, la mia ciotola alla fine era vuota. Questo è stato per me la portata più fusion e interessante di tutte, una trippa marinata con lime e lemon grass, condito con riso croccante e insalata morbidissima. Consigliato come antipasto in due, cosa c’è di più romantico della trippa?

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Spiedini di agnello con una salsa al curry massaman e anacardi. Buonissima la salsa leggermente piccante, un piatto difficile e non avrei scelto l’agnello come abbinamento ma avrei spalmato quella salsa dovunque da quanto era saporita. A seguire il Pad Thai con linguine al nero di seppia un mix interessante tra le due culture. Cottura e consistenza perfette, nel piatto erano presenti germogli di soia croccanti, peperoncino, zucchero di canna, anacardi e lime da aggiungere a piacere. Sotto il Pad Thai una ragnatela di tuorlo che anche a livello visivo faceva venir voglia di fotografarla e chiaramente di mangiarla.

Al Confusion hanno rivisitato anche la famosa anatra all’arancia con una variazione toscana: arista all’arancia, viene prima marinata nel succo del frutto poi cotto e condito con la stessa salsa della marinatura, non glassa, per essere precisi. In tutti i piatti a parte il Pad Thai è mancato un po’ di calore, era una selezione più estiva. Ho sentito parlare di ravioli in brodo e altri piatti più caldi e accoglienti, questo mi ha fatto ancora più incuriosire. Grazie ai piatti provati ho visto una tendenza ai sapori thailandesi e alle salse che poi sono quelle che danno il sapore deciso al piatto.  

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Come dolce, al Confusion abbiamo assaggiato un tiramisù in barattolo, la crema di mascarpone allo zenzero e lime condito con bacche di goji il tutto con il sostegno meraviglioso di biscotti integrali e Nutella, avevo detto che la trippa era buona? Bè forse questo lo batte almeno per chi ama il dolce. Ho apprezzato anche la presentazione del piatto, moderno con un tocco asiatico grazie a un piccolo vassoio di legno.

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Tutta la cena è stata accompagnata da una Passerina dal nome “Pa” fruttato ma non troppo che si sposava bene sia con il pesce che con la carne. Quando saranno aperti al pubblico si potrà anche pasteggiare con i cocktail ideati dalla creativa Barmaid.

Per quanto riguarda i prezzi l’unica cosa che ho sentito è che non si spenderà meno di 30 euro a testa, ma la spesa media non è ancora confermata. Sarà da provare all’apertura al pubblico, per assaggiare un po’ di Oriente in piazza del Carmine tra una bevuta in Santo Spirito e un caffè a La Citè. In bocca al lupo a trovare un tavolo nel weekend probabilmente sarà un’impresa!

Confusion
Piazza del Carmine 4/r, Firenze

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