Nell’anno del 150° anniversario delle relazioni tra Italia e Giappone in 6 ristoranti milanesi, 5 fiorentini e romani arriva una partita di pregiatissima carne wagyu che altrettanti chef di fama interpreteranno secondo il loro stile. L’appuntamento è dal 17 al 23 giugno. Scoprite dove
Per una settimana, sull’asse Milano-Firenze-Roma gli appassionati gourmet avranno pane per i loro denti. Dalla prefettura giapponese di Gunma arriva infatti una partita di pregiatissima carne Wagyu – tra le più costose al mondo, con costi al dettaglio che non di rado arrivano a superare i 180 euro al chilo – destinata a 16 selezionati ristoranti italiani: 5 sono a Roma (Bistro64, Plancha, Baccano, Queen Makeda Grand Pub, Retrobottega), altrettanti a Firenze (il Palagio del Four Seasons, l’Ora d’Aria, il Konnubio, Gurdulù e Torcicoda) e 6 a Milano (Berton, Sadler, 10 Corso Como, Tokuyoshi, Essenza e Yazawa).
A ogni ristorante sono stati consegnati 10 chili di carne, tra lombata e fesa, nell’ambito di un accordo promozionale in occasione del 150° anniversario del patto di amicizia tra Italia e Giappone. Il ministero per l’Agricoltura, le Foreste e la Pesca, insieme all’Ambasciata giapponese di Roma, ha selezionato i ristoranti lasciando ai rispettivi chef la possibilità di interpretare la carne wagyu a loro piacimento. E così, dal 17 al 23 giugno (o fino a esaurimento scorte), i menù dei 16 locali italiani avranno uno o più piatti realizzati con la pregiatissima carne dei manzi giapponesi, la cui caratteristica è la particolare marezzatura (ossia la disposizione del grasso all’interno della carne stessa, più uniforme e quindi in grado di garantire una morbidezza e un sapore decisamente diversi).
A Firenze la carne Waygu si serve come shabu-shabu
A Firenze, Beatrice Segoni del Konnubio preparerà uno shabu-shabu d’estate, in carta a 25 euro: “Prima preparo un brodo con tutte le erbe di stagione (salvia, alloro, timo, maggiorana, rosmarino, ecc…), poi taglio la carne molto sottile e la immergo nel brodo bollente filtrato, infine la ripasso nel brodo tiepido per mantenerne il colore. Questo è un piatto che accompagno con tre salse: i pomodorini da bruschetta, una maionese allo zenzero e la classica salsa verde”.
“Ho già utilizzato la carne Wagyu – racconta invece Entiana Osmenzeza di Gurdulù – ma stavolta ho potuto avere i tagli desiderati. L’anno scorso sono stata in Giappone 20 giorni, sono andata anche a Kobe città e ho girato tutto il sud: il mio piatto preferito è lo shabu-shabu, che presenteremo all’italiana zenzero e limone, con peperoni in agrodolce e cipollotti barbecue. La carne verrà tagliata alla giusta altezza come in Giappone è tradizione, come se fossero delle paillard altezza 2/3 mm. Poi marinate in una centrifuga di radici, aceto di riso di soia. Tutte le salse che vengono servite a parte le ho tradotte in una marinatura per la carne, zenzero e limone fresco. I peperoni in agrodolce sono una rivisitazione della peperonata piemontese leggera e più bella esteticamente, e i cipollotti come in Giappone li servono crudi per immergerli nel brodo, io li marino sempre con la soia e l’aceto di riso e poi bruciati col cannello”.