Ha aperto da pochi mesi, ma il Locale in via delle Seggiole, a Firenze, ha tutta l’intenzione di affermarsi come uno dei punti chiave della ristorazione fiorentina. Non solo per l’essere in un antico palazzo del 1200 ma per la carta dei vini in continua evoluzione, una cucina d’alta fascia e un bar d’atmosfera
Avevamo già raccontato della sua apertura (qui, per chi se lo fosse perso) nel centro di Firenze, in via delle Seggiole, adesso è arrivato il momento di raccontare la cucina del “Locale”, l’ultima impresa di Giacomo Corti, navigato imprenditore della ristorazione fiorentine e già titolare sia del Cestello nell’omonima piazza che del Nuovo Convivium in viale Europa. Una premessa: visitiamo il locale un giovedì sera – giovedì di coppa, peraltro – e la sorpresa non è poca nello scoprire diversi tavoli occupati e un discreto viavai al bar. Segno che i fiorentini stanno iniziando a considerare il Locale tra le proposte gastronomiche anche quando gioca la Fiorentina, tutt’altro che scontato. Ma veniamo alla cucina: come antipasto il giovane chef Fabio Silla – 28 anni, un’esperienza maturata a Villa San Michele prima di passare al Cestello – prepara una tartare di tonno al lime con julienne di verdure. La parte visiva dei piatti è predominante, e caratterizzerà l’intera serata: è evidente un’attenzione molto marcata per gli impiattamenti. Ciò è evidente anche negli altri antipasti, come il “chianino” cotto e crudo (variazioni sul tema della carne di manzo (foto in basso). e persino nel polpo con polpettine, che al di là del gioco di parole si rivela un antipasto decisamente all’altezza per consistenza dei singoli elementi e sapore nel loro complesso: Per chiudere le proposte che il Locale riserva come antipasti, ecco il foie gras servito su una crema di patate: Veniamo ai primi, dove il Locale di via delle Seggiole ha offerto tre alternative, profondamente diverse tra loro. Si parte con i ravioli di branzino con pomodoro confit e crema di carbone vegetale, perfettamente eseguiti nella sintesi tra la parte visuale e quella gustativa: Si passa poi al risotto con piccione, vinsanto e vaniglia, dove è quest’ultima a dare un boost particolare al piatto in termini di qualità e ricercatezza: Infine, gli spaghetti “crusca e cruschello” con gamberi e lime, serviti con foglie di scarola. Ben cotta la pasta, ed eccellenti i gamberi, il piatto ha il bonus della scarola che ben si fonde con il resto della portata, ma il malus di un intingolo cremoso forse leggermente troppo untuoso in bocca: Il secondo è un altro inno alla cucina creativa e all’aspetto visuale delle pietanze: Fabio Silla ha portato in tavola una variazione sul tema del classico baccalà alla livornese, dove le patate sono tagliate a mo’ di verdure alla julienne e il pomodoro diventa un gazpacho con una riduzione di basilico: Veniamo infine ai dessert, nuovamente ispirati da forme e colori in grado di colpire l’attenzione dei commensali prima ancora che le papille emettano il loro giudizio. La scelta cade su una sfera croccante ripiena di semifreddo alla nocciola su un letto di cachi e granella di cioccolato fondente: Ad accompagnare la cena, vini bianchi – toscani e siciliani – presi da una carta dei vini che probabilmente è uno degli aspetti migliori del ristorante, non fosse altro per la qualità. Le bottiglie partono da 35 euro e arrivano a svariate migliaia: sono presenti bianchi, rosé e rossi sia italiani – suddivisi non per regione ma per caratteristiche – che internazionali. Resta da mettere forse un po’ d’ordine, ma la carta è (per ammissione dello stesso titolare) in continua evoluzione, con l’obiettivo (aggiungiamo noi) di arrivare ad avere una cantina seconda solo a quella dell’Enoteca Pinchiorri.
Per info:
Il Locale
via delle Seggiole, 12
tel. 055.9067188