venerdì 19 Aprile 2024
HomeRistorantiNon solo vino...

Non solo vino o ristoranti: ora Firenze recensisce… i prodotti tipici

Ciò che cambia, rispetto al solito, è il punto di partenza. L’angolazione da cui si prende in esame un settore, quello enogastronomico, altrimenti inflazionato. Il “core” (sia in inglese che alla romana, è uguale) è il prodotto, la materia prima, e non è scontato. Finora eravamo abituati a guide che trattano di vini (Espresso, Michelin, Gambero Rosso e innumerevoli altre, dalle più prestigiose alle più raffazzonate), ristoranti, alberghi e così via. Meno diffuse sono forse le guide che – insieme al posto in cui assaggiarle – approfondiscono direttamente i prodotti tipici del territorio, in un modo abbastanza diverso da quanto farebbe un ricettario, non fosse altro per questioni metodologiche. A colmare questa lacuna ci pensa Firenze Press, la società che edita Firenze Spettacolo e che ha appena pubblicato Firenze e Toscana Golosa, il cui sottotitolo è ben eloquente: “Guida alle 100 cose più squisite del nostro territorio”. A ben vedere, sono menzionate alcune delle eccellenze dell’agroalimentare toscano: dall’aleatico al baccalà, dalla cecina ai cantucci, dalla Chianina ai coccoli, dagli zolfini alla schiacciata, dalla soprassata ai tortelli, fino ai cenci o lo zuccotto. Per ognuno di questi – e tantissimi altri – il volume include sia i posti migliori in cui acquistarli (negozi, mercati, gastronomie) sia i locali migliori dove gustarli (ristoranti, osterie, trattorie).

COVER GOLOSARIO_TRAX.indd

Non soltanto Firenze e la sua piana, ma anche la Maremma, la costa e il Mugello: ogni angolo della Toscana è presente e rappresentato da uno o più prodotti. La guida si presenta come un “golosario” con la presentazione di tutti i prodotti più squisiti, da quelli decisamente noti – bistecca, cacciucco, lardo di Colonnata, cantucci (pardon, biscotti) di Prato, pici e tortelli – ad altri che invece possono ancora suonare meno conosciuti (come il Cibreo, le pesche di Prato o la scottiglia) fino a quelli davvero meno noti. E’ il caso del Biroldo della Garfagnana (un particolare sanguinaccio realizzato con le parti più povere del maiale) al biscotto salato di Roccalbegna, dal Buristo maremmano (una salsiccia col sangue da cui avrebbe preso origine la parola wurstel) alla Carabaccia (zuppa di cipolle). E poi ancora i Ciaffagnoni, la crespella tipica di Manciano, o lo sfratto di Pitigliano.

In oltre 210 pagine, la guida – diretta da Leonardo Tozzi e scritta da Valentina Paolini e Beatrice Torrini insieme ad Andreas Lotti e Riccardo Chiarini – racconta in italiano le specialità, mentre un abstract in inglese ne sintetizza gli aspetti più importanti. La presentazione è discorsiva, più che schematica, e a volte il rigore tecnico cede piacevolmente il passo ad aneddoti e curiosità. Alla fine, due indici (uno per Firenze e provincia, l’altro per il resto della Toscana) aiutano il lettore ad andare a ricercare indirizzo, mail e telefono dei locali menzionati. Unico neo, in un prodotto di qualità notevole: manca la possibilità, passando in rassegna l’indice di locali in calce alla giuda, di risalire al prodotto/piatto per il quale il locale è stato menzionato. Un eccellente idea per un regalo di Natale, comunque.

Rimani aggiornato: iscriviti!

ARTICOLI SIMILI

Abbiamo provato in anteprima il primo menù dello chef Tommaso Calonaci al ristorante "Segno", ex Ground, all'hotel Plaza Lucchesi a Firenze

DELLO STESSO AUTORE

Continua a leggere

Castiglioncello: nuova sede (ma stessa qualità) per il Sorpasso di chef Troìa

A Castiglioncello (Livorno) il ristorante "Il Sorpasso" trova posto al Casale del Mare, dove rimane salda la ricercata cucina gourmet di Savino Troìa

Dal palco alla tavola: Il Forchettiere Awards in tour tra Toscana e Umbria

È partito il tour gastronomico che fino a novembre coinvolgerà i vincitori dei Forchettiere Awards 2024: tra cucina, pizza e cocktail, ecco il calendario con tutti gli appuntamenti

Andrea Berton e il menù Under35 per avvicinare i giovani al fine dining

Nel suo ristorante di Milano, lo chef Andrea Berton ha lanciato un menù per avvicinare gli Under 35 all’alta cucina, nella speranza che restino clienti affezionati