Ha aperto da meno di un mese, e già ha un buon 60% della clientela proveniente dalla città anziché dalla stazione. Merito di un’offerta di tapas a prezzi ragionevoli, una discreta varietà di proposte e un’attenzione particolare per le birre artigianali. Ecco il “Reale” all’esterno della stazione di Santa Maria Novella
Ha aperto i battenti da meno di un mese, e già ha ottenuto un buon risultato: oltre il 60% della clientela proviene infatti dalla città anziché dalla stazione di Santa Maria Novella, di cui è una propaggine. Merito di una serie di fattori, tra cui un’offerta di tapas a prezzi ragionevoli (2 euro l’una), una discreta varietà di proposte (virate soprattutto sulla carne, ma che strizza l’occhio anche al mondo veg) e un’attenzione particolare per le birre artigianali. Sono alcuni degli ingredienti che caratterizzano il “Reale”, il nuovo locale realizzato nell’ex palazzina reale disegnata nel 1935 da Giovanni Michelucci all’esterno della stazione di Santa Maria Novella, a Firenze.
La struttura, voluta dal gruppo ECV (che possiede anche metà della società che gestisce il primo piano del Mercato Centrale, oltre all’Otel)si presenta come un tapas bar ed è proprio su questa tipologia di locale che ha voluto costruire la propria identità. Per carità, in prospettiva l’obiettivo è di allargare il proprio raggio alla cultura e agli eventi tout court – il primo sarà in seno a Pitti Uomo, tra pochi giorni – ma per il momento è sulla cucina che occorre concentrarsi. Partendo proprio dalle tapas, accattivanti ed elaborate nella preparazione: dalla “lardo & fegatino” a quella vegetariana, fino a quella con patate e polpo, ce n’è per i gusti più diversi.
Essendo aperto fino alle 2 o alle 3 di notte, l’idea di fondo è sostanzialmente quella di cambiare la prospettiva dell’aperitivo, quello tipico di molti locali dove a ogni consumazione corrisponde un accesso all you can eat a vassoiate di pietanze spesso di livello non eccelso. La scelta del “Reame” è invece di allungarlo e trasformarlo in un pasto più strutturato. Potendo “costruirsi” la propria apericena o implementarla con i fritti (2-3 euro) come le crocchette di baccalà o le melanzane & pecorino, oppure piatti più sostanziosi come le costine di maiale, i galletti al forno, hamburger (5 euro), spiedini (4-5 euro), salsicce (4-5 euro) o il tagliere (8 euro).
In parallelo con l’offerta gastronomica, Reale si presenta con un’interessante selezione di birre: non solo i grandi marchi, ormai canonici in numerosi locali cittadini neanche troppo lontani (uno su tutti, il Mostodolce in via Nazionale), ma soprattutto le piccole realtà artigianali italiane (Amiata, Ducato, A modo mio giusto per citarne alcune) cui viene riservato un trattamento particolare: oltre al bicchiere normale in cui versare la birra, infatti, il personale consegna al cliente anche un mini-tumbler da shottini dove poter depositare la fonduta della birra, quella dove stazionano i lieviti. Gli intenditori possono così assaporare la stessa birra con due livelli differenti di lieviti, confrontandone il sapore, la struttura e gli aromi.
Lo spazio è lungo e stretto, ma non dà l’impressione di un fast food con la gente in coda ad aspettare il proprio turno: al termine del lungo corridoio, che corre in parallelo con un bancone lungo 24 metri, altri tavoli sono posizionati in due spazi successivi, contigui al binario 16 della stazione. In attesa di vedere cosa riserverà l’estate, con i tavolini all’esterno, per il momento resta il pregio di un nuovo tassello su quel cammino di riqualificazione della stazione iniziato con Fratelli Cuore dal lato opposto di Santa Maria Novella e continuato con Reale. Anche in questo caso, infatti, il locale sorge in una zona dove non era (o almeno non come prima) usuale vedere dormire i senzatetto.