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Ciò che il Covid ci sta portando via: Basilea, il Carnevale targato Unesco

Fra gli appuntamenti che quest’anno non si terranno c’è il Carnevale di Basilea: oltre a essere il più popolare e partecipato della Svizzera (oltre 20mila presenze la scorsa edizione), da 2017 è patrimonio immateriale Unesco

La Basler Fasnacht è il più grande Carnevale della Svizzera e quello protestante più importante del mondo. La sua storia però si perde nella notte dei tempi, perché con il devastante terremoto del 1356 andarono distrutti anche tutti i documenti storici che lo riguardano. La testimonianza più antica del Carnevale di Basilea risale al 1376.

Come la maggior parte delle usanze carnevalesche, anche il Carnevale di Basilea deriva da origini celtiche e germaniche e si basa sul culto degli antenati, sulla cacciata dell’inverno e sui rituali di fertilità. Anche le feste d’armi delle gilde, i tornei medievali dei cavalieri o le celebrazioni clericali prima della Quaresima hanno plasmato questa usanza. Quando la Riforma cominciò tuttavia a limitare, o addirittura a proibire temporaneamente, queste manifestazioni esuberanti, il Carnevale di Basilea si trasformò sempre più in una resistenza contro le autorità repressive. Nel XIX secolo il Carnevale cominciò a cambiare: si formarono le prime clique, comparvero i primi cantanti delle Schnitzelbank, mentre pifferi e tamburi si affermarono sempre più come marchio di fabbrica del Carnevale. Le allegorie dei cortei divennero politiche e acquisirono il loro tipico carattere satirico.

Tre giorni di feste

Lunedì, sveglia all’alba

L’appuntamento è il lunedì dopo le Ceneri all’alba. In una Basilea completamente al buio parte la sfilata delle lanterne (il Morgenstraich) che inaugura la tre giorni di cortei e baccanali.

L’atto iniziale è costituito dal “Morgestraich”. Quando dai campanili rintoccano le quattro, tutte le luci della città si spengono. Inizia la marcia al buio nel centro storico. L’unica fonte luminosa è rappresentata dalle imponenti lanterne trascinate dal corteo o indossate dalle maschere. Nei vicoli e nelle strade risuona la melodia tradizionale e arcaica del “Morgenstraich”, proveniente da migliaia di pifferi e tamburi.

Le “clique”, i gruppi partecipanti, trascinano lanterne di legno e tela alte oltre tre metri, illuminate dall’interno, sulle quali viene motteggiato un evento dell’anno trascorso. Le marce che risuonano provengono per lo più dai decenni passati, ma ogni anno se ne aggiungono di nuove.

Il Carnevale in tavola

Al termine del corteo, per ritemprarsi dall’alzataccia e per riscaldarsi dal freddo mattutino si gustano i piatti della tradizione. Per primo Basler Mehlsuppe (zuppa di farina alla basilese) preparata con burro, farina e brodo e arricchita con cipolla, panna e crostini.

A seguire la Zwiibele – und Kääswäjie (tortino di cipolle e formaggio) abbinata a un’insalata. La zuppa e il tortino formano, insieme alle Fasnachtkiechli (frittelle di carnevale), il trittico di piatti della tradizione del periodo.

Martedì dei più piccoli

Il martedì è la volta dei bambini, che in piccoli gruppi, accompagnati dai genitori, dai nonni o da altri adulti mantengono in vita la tradizione. In costumi fantasiosi, con tamburi, strumenti e carrette, sfilano per le strade, distribuiscono Zeedel e Dääfeli (caramelle) fatti in casa e si lanciano a vicenda i Räppli (coriandoli). Ma anche gli adulti usano la giornata per godersi il Carnevale in formazioni liberamente composte e nel loro costume personale preferito.

Il martedì sera sono i gruppi musicali, chiamati Guggen, a prendere possesso del centro città con le loro cacofonie. Una parte delle circa 60 bande di fiati, che con trombe, tromboni e tube, tamburi, timpani e percussioni s’incontrano alla Messeplatz. Qui iniziano a marciare lungo la Clarastrasse verso il centro città e le tre grandi piazze (Barfüsserplatz, Marktplatz e Claraplatz), dove tengono i concerti.

Lo spettacolo più bello è per molti il Gässle. I singoli partecipanti e i gruppi in maschera sfilano lungo i vicoletti del centro storico suonando pifferi e tamburi con gli spettatori che li seguono al passo. L’euforia della festa prosegue fino al giovedì alle quattro di mattina.

Mercoledì, i cortei del centro

Nei pomeriggi di lunedì e mercoledì tutte le clique seguono un percorso fisso lungo le vie della città per il “Cortège”. Più di 11000 figuranti mascherati celebrano il proprio “sujet” (allegoria) in formazioni di varie dimensioni.

A partire dal lunedì sera, le clique espongono nella Münsterplatz le lanterne dipinte con allegorie dal design artistico e sofisticato. L’imponente esposizione dei sujet raffigurati si rivela nel suo pieno splendore soprattutto dopo il tramonto, quando le lanterne si illuminano come durante il Morgenstreich.

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