Manca poco a martedì 8 novembre, quando la guida Michelin rivelerà le Stelle assegnate alla ristorazione italiana. Il classico “toto-stella”, in Toscana, premia un nome su tutti….
Per gli addetti ai lavori nel campo della ristorazione è un po’ come il Festival di Sanremo per gli appassionati di musica nazional-popolare, forse con molta, molta, molta più ansia: nelle conversazioni tra chef, giornalisti, pr, influencer, gastro-fighetti et similia i giorni che precedono la cerimonia di assegnazione delle stelle Michelin sono caratterizzati da un unico argomento: “Secondo te chi prende (o chi perde) la stella”? Se per i diretti interessati l’appuntamento di martedì 8 novembre in Franciacorta ha il sapore di un’attesa quasi messianica (e il riferimento alla stella è casuale…) combattuti tra speranza e rassegnazione, per chi invece vive questa situazione con un po’ più distacco, il “toto-stella” è l’occasione per scommettere su chi la Rossa deciderà di premiare con il macaron. Il tutto, ovviamente, nel massimo rispetto degli chef e con la consapevolezza che in fondo si tratta di un gioco. Scaramantici e permalosi possono anche evitare di continuare la lettura, quindi.
A Firenze, ad esempio, i bookmakers avrebbero vita abbastanza facile. In cima alla classifica dei papabili per la conquista della prima stella Michelin c’è un nome solo, che già in passato ha indossato la divisa griffata col macaron. Parliamo di Vito Mollica e del suo Chic Nonna a Firenze: è vero che il locale ha aperto i battenti solo da pochi mesi, ma lo è altrettanto che si parla di un primo attore di livello assoluto della ristorazione, peraltro mai uscito dal cuore dei fiorentini anche nei mesi passati a Dubai. Per il resto, a Firenze il “toto-stella” vede in pole position Alessandro Cozzolino a Fiesole e nel ruolo di outsider Edoardo Tilli di Podere Belvedere a Pontassieve. Appare invece meno probabile che quanti hanno perso la stella negli ultimi tempi possano riconquistarla così presto, perché ciò suonerebbe come un’ammissione di responsabilità da parte della Michelin che ha tolta. Ma mai come questa volta saremmo felici di venire smentiti.
Il resto della Toscana? Beh, ci sono province che non dovrebbero far registrare particolari novità (Prato, Pistoia, Pisa, Massa Carrara) e altre (Siena, Arezzo, Lucca) più “vivaci” anche se già premiate recentemente dalla Rossa. Anche qui, chissà che qualche novità non venga fuori da Livorno, mentre un passo più indietro sembra Grosseto.