Il giovane imprenditore Marco Gamannossi ha rilevato i locali che fino a pochi mesi fa ospitavano la Tenda Rossa ed ha creato il ristorante “L’Artusino”. Aprirà i battenti appena la Toscana tornerà zona gialla
Non si può dire che nasca dalle ceneri della Tenda Rossa, ‘che non sarebbe elegante né opportuno. Ma di sicuro nasce sul fondo che fino a pochi mesi fa ospitava lo storico ristorante gestito dalle famiglie Salcuni e Santandrea, nei locali che per cinquant’anni hanno ospitato uno dei templi della ristorazione di qualità e dell’arte dell’accoglienza. In piazza del Monumento a Cerbaia Val di Pesa, nell’hinterland fiorentino, vede ora la luce “L’Artusino”, nome scelto dal patron – il giovane imprenditore Marco Gamannossi – in onore di Pellegrino Artusi, padre della cucina toscana (e non solo). “Un tributo doveroso ad un grande della nostra storia” scrive.
Ecco di che si tratta: “Sarà un’osteria toscana vera, con prodotti selezionati direttamente sul territorio dopo un’accurata ricerca che ha contraddistinto questi ultimi mesi. Sapori schietti, cotture pazienti e realizzate senza fretta, gusti che appartengono alla cucina delle nostre nonne, sposati ad una carta dei vini a filiera corta. Perché le aziende agricole del nostro territorio meritano di essere valorizzate sempre. La grande tradizione, insomma, interpretata attraverso i nostri occhi, il nostro lavoro e il nostro cuore”. Niente più fine dining, insomma, almeno nel senso canonico del termine.
“Sentiamo tutto il peso della bellezza del ristorante che ci ha preceduti, non lo neghiamo” racconta su Facebook Marco Gamannossi, aggiungendo che “da qui in poi partirà una nuova pagina: nuovi contenuti, nuovo menù, nuovo percorso. Un’osteria per tutti, immersa nei profumi, nelle fragranze e nel calore del legno, del cibo, e del buon vino. Apriremo i battenti non appena sarà possibile, anzitutto quando la Toscana tornerà ad essere zona gialla. Lo faremo con responsabilità, nel pieno rispetto delle norme ponendo anche su questo la massima attenzione, perché siamo consapevoli del periodo delicato che tutti noi stiamo attraversando”.