Ha aperto i battenti stamattina la Galleria Iginio Massari a Firenze: l’inaugurazione è prevista a metà gennaio 2022 con il maestro bresciano. Sui banconi non uno ma quattro omaggi alla Toscana: oltre allo zuccotto anche budino di riso, cantucci e panforte
La data d’apertura l’avevamo annunciata (qui) e puntualmente il 15 dicembre ha aperto i battenti la Galleria Iginio Massari a Firenze, in via Vecchietti. Un “soft opening”, ossia un’apertura senza troppi fronzoli, alla presenza dei figli del maestro bresciano, Debora e Nicola, e del socio Nicholas Gancikoff Carrega (insieme nella foto in basso).
Per ambientazione e stile, la Galleria è in linea con ciò che ci si aspetta da un brand che fa dell’eccellenza la sua cifra distintiva: una serie di ampie vetrate introducono a un bancone lunghissimo e illuminato, con il logo di Iginio Massari in bella vista ma non eccessivamente incalzante.
Alla fine, tra piramidi di panettoni e una libreria con i volumi del maestro si apre sulla destra una stanza quadrata piuttosto luminosa – merito dell’enorme lucernario e delle piante, ben distribuite per dare all’ambiente un’idea di spazio fruibile – con tavolini e divanetti.
Su un lato, il laboratorio a vista sormontato dalla firma di Iginio Massari, dove sono già al lavoro alcuni dei 30 dipendenti della struttura, divisi tra produzione e sala. Morbidi colori e forme della sala richiamano il pattern scelto dall’azienda, evidente anche sui panettoni. Questi ultimi sono in edizione limitata, ma sufficiente (almeno per il momento): “Pensi che solo a Milano ne vendiamo uno al minuto per 12 ore consecutive” racconta la famiglia Massari.
La “boutique” fiorentina ha una serie di peculiarità: “Ogni città in cui arriviamo – sottolinea Nicholas Gancikoff – ha una sua storia, e noi cerchiamo di rispettarla onorando al meglio il luogo che ci ospita”. E gli omaggi alla città del David e all’intera Toscana non saranno pochi: oltre allo zuccotto fiorentino, infatti, sui banconi della Galleria Iginio Massari a Firenze troveranno posto rivisitazioni del budino di riso, dei cantucci (Prato) e del panforte (Siena).
L’idea alla base della Galleria Iginio Massari a Firenze sarà quella dell’inclusività: “Nonostante si parli di alta pasticceria – confermano Debora e Nicola Massari – vogliamo che la nostra sia un’esperienza che tutti possono condividere, che sia accessibile nel senso più ampio. Vogliamo essere attrattivi sia per i fiorentini che per i turisti, fidelizzando i primi e conquistando anche i secondi, come già avviene nelle gallerie di Milano, Verona, Torino e naturalmente Brescia.
E il maestro? In via Vecchietti non lo si vedrà prima di metà gennaio 2022, tra il 15 e il 20 del mese, quando avrà luogo l’inaugurazione ufficiale della Galleria Iginio Massari a Firenze. Nel frattempo ci si consola con una selezione di pezzi dolci e con “chicche” come il caffè, esempio della qualità presente in ogni dettaglio.
Al bancone e sui tavolini della Galleria, infatti, oltre all’espresso normale (1,30 euro) è possibile concedersi una tazzina di uno specialty coffee, la miscela “Sinfonia” ideata da Iginio Massari insieme al brand 1895 della Lavazza. Si tratta di un mix di arabica, 50% colombiana e 50% brasiliana, con una doppia fermentazione in acqua (a temperatura una volta crescente e l’altra decrescente) che sprigiona aromi spiccati di frutti rossi e cioccolato.