mercoledì 24 Aprile 2024
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Firenze, bentornata Ménagere: ecco com’è cambiata dopo il restyling

In via Ginori a Firenze riapre la Ménagere, dopo un lungo restyling che ne ha cambiato l’assetto: rimangono fiori, luminosità e un certo senso di internazionalità…

Ménagere

Era una delle novità più attese dell’autunno 2021, a Firenze: dopo essersi “trasferita” in riva all’Arno per la stagione estiva, la Ménagere riapre i battenti nella sua sede storica in via Ginori, dove la saracinesca era rimasta abbassata per mesi. Eppure nel frattempo, all’interno dello stabile che nei decenni passati ospitava un negozio di casalinghi, la famiglia Manfredi – proprietaria degli spazi dal 2015 – lavorava a stretto contatto con l’architetto Claudio Nardi per realizzare un restyling importante.

Ménagere

Operazioni che adesso si sono concluse: da oggi la Ménagere torna ad essere riaperta al pubblico, ma con una veste nuova. Resta ovviamente il tema di fondo della multifunzionalità, con la compresenza di un ristorante, un cocktail bar, lo spazio per i fiori e quello per gli acquisti (le mitiche pasticche Leone, ad esempio, che hanno fatto sognare generazioni di ragazzini), più elementi familiari come la credenza con arredi per la casa (foto in alto).

Ménagere

Diverse realtà convergono con armonia in un’unica direzione, quindi, anche se in spazi diversi. Su questo fronte, una cura particolare è stata rivolta a diversi aspetti. Partiamo dall’esterno, dove è stato ricavato un piccolo loggiato che ha consentito di piazzare tavolini coperti ma all’aperto, affacciati su via Ginori (foto in alto).

Ménagere

Non è stato invece intaccato il lungo corridoio, impreziosito da centrotavola floreali e arricchito da un’intera parete illuminata dedicata a scale cromatiche di cristalleria (foto in alto), mentre le rose rosse restano presenti anche sui tavolini rotondi dell’altro corridoio, lì dove ci si può sedere e ascoltare il pianista all’opera.

Ménagere

In omaggio al principio della modularità degli spazi, un’altra sala è stato ricavato – riammodernandolo – il cocktail bar, già tra i più apprezzati della città: il bancone (foto in alto) è stato allargato e spostato dalla parte opposta della stanza, e lì dov’era un tempo oggi ci sono tavolini intervallati da tendaggi (foto in basso).

Sulla parete opposta all’ingresso, invece, due grandi oblò mostrano agli avventori l’esistenza di uno spazio inedito, che rappresenta forse l’intervento più significativo del restyling della Ménagere.

Già, perché passando oltre la piccola sala dedicata al tempo libero, con le scacchiere disegnate sui tavolini rotondi (foto in alto), salendo le scale si accede al nuovo spazio ricavato all’interno della Ménagere.

Dove un tempo c’erano solo magazzini, adesso l’architetto Nardi ha pensato a rendere questo spazio fruibile grazie una serie di comodi divanetti di foggia retrò e moquette pandant, a disposizione degli studenti, in uno spazio arioso e luminoso.

Ménagere

Veniamo al ristorante, la cui cucina è affidata allo chef Nicholas Duonnolo, già sous chef negli anni di Fabio Barbaglini: la sala che finora ospitava i tavoli continua ad essere addobbata a tema floreale, ma ha visto raddoppiare gli spazi con la creazione di una nuova sala separata da una parete, per chi cerca maggiore privacy.

In definitiva, la Ménagere torna a essere un patrimonio della città, uno spazio fruibile in diversi momenti della giornata – dalla colazione alla cena, solo per restare in ambito food – con un tocco di internazionalità e suggestioni da belle epoque. Bentornata, Ménagere.

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Marco Gemelli
Marco Gemelli
Marco Gemelli, classe ’78, giornalista professionista dal 2007. Dopo anni come redattore ordinario al quotidiano Il Giornale della Toscana, dove si è occupato di cronaca bianca e nera, inchieste, scuola e università, economia, turismo, moda ed enogastronomia, è passato alla libera professione. Oggi collabora con diverse testate online e cartacee, tra cui Il Giornale, Forbes, l'Espresso, Wine & Travel. È membro della World Gourmet Society e dell’Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana (Aset), nonché corrispondente italiano per Lust Auf Italien.

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