Le atmosfere oniriche di Salvador Dalì e l’epopea di Ferdinando Magellano nel nuovo rum Don Papa, l’edizione limitata Port Casks invecchiata 7 anni
Cosa definisce “onirica” una cena? Le portate in tavola, forse. La mise en place fuori dagli schemi, magari. Il sottofondo musicale, direbbe qualcuno. Tutto questo, e qualcos’altro. Perché se intorno a te danzano per due ore camerieri in maschera, coccodrilli e polpi, se alzi lo sguardo e vedi immagini di velieri al confine del mondo, poi quando ti arriva un dessert e all’improvviso la tavola si riempie di farfalle, beh… quello è freakin’ dreamlike.
Lo abbiamo sperimentato in prima persona, vivendo da un lato le atmosfere oniriche del pittore surrealista spagnolo Salvador Dalì, e dall’altro assaporando il tema del viaggio sviluppato nell’epopea del navigatore portoghese Ferdinando Magellano, il primo uomo a circumnavigare il globo.
È a cavallo di queste due suggestioni che al “Dome” di Firenze ha tenuto il suo debutto l’ultimo arrivo in casa Don Papa, il rum small batch che arriva dalle Filippine. L’occasione è stata proprio il lancio dell’edizione Port Casks, invecchiata 7 anni.
All’evento organizzato da Rinaldi 1957, società che rappresenta Don Papa in Italia, erano presenti Paolo Vercellis (Brand Manager), Walter Gosso (Advocacy Manager) e Gabriele Rondani (Marketing & PR Director) che ha introdotto la serata concepita dalla Don Papa, a sua volta rappresentata da Patrick McAleenan. Il locale fiorentino, aperto esclusivamente per la serata, ha accolto gli invitati a una cena ispirata all’Odissea: non però quella del viaggio omerico, ma di quello di Ferdinando Magellano, navigatore portoghese incaricato dalla Corona Spagnola.
Il viaggio per lui è terminato proprio cinquecento anni fa, nel 1521, e proprio nelle Filippine che sono state da lui scoperte e sono anche il luogo della sua morte. Il resto della spedizione compì la prima circumnavigazione della terra, rientrando in Spagna quasi tre anni dopo, con pochi superstiti a questa odissea. La cena ha rappresentato metaforicamente molti piatti incontrati dal navigatore portoghese e nella proiezione animata sulla cupola del Dome sono comparsi galeoni, farfalle, polpi giganti e coccodrilli.
Il tutto in una chiave vicina allo stile del pittore Salvador Dalì, autore della “Apoteosi di Omero”, protagonista di una mostra a Firenze e soprattutto autore de “Les dîners de Gala”, il ricettario surrealista dedicato esclusivamente ai piaceri del gusto nel quale Dalì svela alcuni degli elementi sensuali, fantasiosi ed esotici che caratterizzavano le celebri feste. Una colonna sonora da oltre due ore studiata ad hoc per l’evento ha accompagnato le varie pietanze e i cocktail realizzati da Walter Gosso che in qualità di Brand Ambassador di Don Papa, ha condotto gli ospiti alla degustazione liscia del nuovo rum filippino.
Don Papa Rum con le sue note dolci fornite dalla melassa detta “oro nero”, viene fatto invecchiare in tutto 7 anni: 2 anni in botti di legno americano che hanno contenuto Bourbon Whisky che donano intense note speziate e vanigliate e in 5 anni in botti di vino Porto. Il risultato finale è un nuovo Rum vellutato e complesso: Don Papa Port Casks Rum (gradazione 40%). Al naso, arrivano note risonanti e profonde di liquirizia, cioccolato fondente e zucchero muscovado; in seguito spiccano note di arance rosse, bacche rosse mature e una sottile nota fresca di baccelli di vaniglia.
In bocca è ricco e avvolgente, di grande complessità. Note di rovere tostato, cannella, caffè Arabica e caramello: meravigliosamente bilanciati da una fresca e lieve nota di vaniglia, frutta e una spolverata di zucchero di canna. Finale eccezionalmente lungo, persistente e asciutto, con echi di cacao amaro in polvere e sentori di fichi secchi.