L’appuntamento con Capolavori a tavola spegne quest’anno le 20 candeline. Il patron Simone Fracassi racconta come una manifestazione nata con 25 persone sia diventata un evento-must dell’estate
Quando è nata, da un’intuizione del “re della chianina” Simone Fracassi, il mondo ancora non sapeva che quelle sarebbero state le ultime settimane “innocenti” prima che l’11 settembre rivoluzionasse la quotidianità cambiando radicalmente abitudini e percezioni della realtà. A distanza di vent’anni, ancora una volta Capolavori a Tavola si trova a un’altra vigilia importante, quella che segna (o dovrebbe segnare) il ritorno alla normalità dopo la pandemia. Ecco perché il ventennale della manifestazione – in programma martedì 13 luglio dalle 19 al River Piper di Ponte d’Arno di Castel San Niccolò (Arezzo) – ha un sapore del tutto particolare.
Ancora una volta, come sempre, lo scopo è nobile: unire la degustazione di prodotti di qualità e le creazioni di chef – stellati e parastellati – ad un’importante finalità sociale, raccogliere fondi per i progetti dell’associazione 3C Centro Creativo Casentino Onlus. Il parterre de roi include chef stellati come Francesco Bracali (Spaghetti al pomodoro), Gaetano Trovato (Pappardella di chianina Igp), Giancarlo Morelli (insalatina di riso antico, carpione di trota e verdure bio), Stelios Sakalis (Lingua di chianina Igp con salsa verde, ketchup di peperoni e yogurt greco), Vincenzo Guarino (Raviolo di pappa al pomodoro con cacio e pepe e tartufo Savini), Giovanni Luca Di Pirro (Ravioli di piccione, foie gras e tartufo Savini), Giuseppe Aversa (La seppia nell’orto), Filippo Saporito (Tartara vegana) e Marco Stabile (Uova della terra e dell’acqua).
Accanto a loro, le montanare dei pizzaioli Pierluigi Police e Fortunato Ostacolo più i piatti degli chef Filippo Scapecchi (Terrina d’anatra, foie gras, albicocche e mandorle), Daniele Sera (Bottoni ai porcini, coniglio e aglio nero), Filippo Baroni (Pandolce, fegatini ed erbe alla brace), Alberto Degl’Innocenti (Polpette di chianina Igp), Andrea Perini (Ricordo d’infanzia), Paolo Teverini (Filetto di maiale del Casentino affumicato e marinato), Emanuele Vallini (Crocchetta di vitello, curry e zenzero), Joga Fatjon (Plin di lingua e salsa verde), Maria Probst (Acciughe grigliate con salsicce), oltre all’incontro tra Repubbliche marinare, con Pasquale Torrente e Roberto Panizza che insieme faranno gnocchi al pesto con colatura d’alici. A corredo – si fa per dire – i pani di David Bedu, il panettone di Giuseppe Pepe, le Pesche di Prato di Paolo Sacchetti e i gelati di Palmiro Bruschi, Sergio Dondoli e Claudio Cavaliere.
E se oggi Capolavori a Tavola richiama ospiti paganti da tutta la Toscana, Simone Fracassi ricorda che vent’anni fa era qualcosa di molto diverso: una serata a sedere, per massimo 25 persone. “L’evento è nato – spiega dal ristorante Il Palagio del Four Seasons di Firenze, dove ha presentato la kermesse – con una degustazione di sette prosciutti e altrettante bottiglie di vino al ‘Tirabusciò’ di Alberto Degl’Innocenti, con il sigaro toscano e le bollicine Ferrari. Da quel momento, grazie alla mia amicizia con diversi chef, i personaggi del mondo del fine dining non hanno smesso di ritrovarsi insieme per il piacere di condividere idee, scoperte e abbinamenti. Al di là delle proposte nuove che si declinano ogni anno seguendo l’evoluzione del gusto, l’unico punto fermo rimane la territorialità dei prodotti di qualità”.
“Fino alla pandemia, con la sinergia di Lorenzo Lori, la manifestazione si è tenuta nella sua sede storica di Borgo Corsignano, per poi essere ospitata dallo scorso anno al River Piper a causa delle note necessità di distanziamento. Non saprei dire quanto abbiamo raccolto in questi vent’anni ma l’importante è mantenere una finalità benefica: ad esempio, l’anno scorso raccogliemmo 10mila euro con cui finanziammo l’ospedale di Bibbiena per l’acquisto di un respiratore per malati di Covid”.
Per prenotarsi (100 euro/biglietto) registrarsi obbligatoriamente qui:
www.capolavoriatavola.com o www.centrocreativocasentino.it