Grazie ad uno speciale QR code presente in ogni confezione di pasta 28 Pastai i consumatori possono rintracciare tutta la catena di produzione. Dal campo ai tempi di essiccazione fino al confezionamento
Molti si ricorderanno bene i numerosi scandali che puntualmente, ogni anno, investono la pasta italiana. Grani stranieri spacciati per italiani, prodotti realizzati fuori dall’area IGP, presenza di glifosato e pesticidi. Ma anche tempo e temperature di essicazione e tipologia di trafila non veritiere.
L’idea del pastificio artigianale 28 Pastai di Gragnano è proprio quella di mettere fine alle polemiche sulla veridicità di alcune caratteristiche peculiari delle paste artigianali e garantire al consumatore trasparenza. Come? Con la tracciabilità totale della filiera, realizzata grazie alla collaborazione con Authentico, azienda campana leader nella certificazione di filiera in blockchain. Su ogni singola confezione di pasta c’è un QR code che consente ai consumatori di rintracciare tutta la catena di produzione. Dai campi di grano alla semola selezionata dal mulino di fiducia, passando per il lento processo di essiccazione fino al confezionamento del singolo lotto di pasta. Il tutto con una trasparenza mai offerta prima da un pastificio. Una tecnologia mai usata prima sulla pasta, che ha fatto guadagnare all’azienda il Premio Food 2022 come prodotto più innovativo dell’anno.
Il pastificio
Il nome del marchio nasce dall’idea di valorizzare le storie e le competenze di 28 pastai, realmente esistiti o leggendari. Nel tempo questi personaggi hanno contribuito con il loro sapere e know-how a trasmettere tecniche di lavorazione, segreti e tradizioni e contribuire alla crescita di questo prodotto unico del Made in Italy nel mondo.
Il pastificio ha una capacità produttiva di 750.000 kg/anno e, pur mantenendo la vocazione artigianale, è considerato tra i più moderni e innovativi impianti per la produzione di pasta di Gragnano. È situato nell’edificio storico che agli inizi del `900 era la sede del Molino e Pastificio Emidio Di Nola, a picco sulla Valle dei Mulini.
La Pasta di Gragnano IGP 28 Pastai
La semola utilizzata per produrre i 28 formati è un’accurata selezione dei migliori grani duri italiani che crescono lungo la regione costiera adriatica centrale, tra Abruzzo e Molise, sulle colline frentane. Una miscela esclusiva brevettata, nata da oltre un anno di ricerca. È prodotta da Zara Cereali che segue il grano dalla semola alla molitura, all’insegna della massima trasparenza. La volontà è quella di garantire ai consumatori materie prime italiane sicure, sane e di eccellente qualità.
“Da secoli, per noi di Gragnano l’alchimia è l’unione di acqua, grano, vento e passione che trasforma elementi semplici in Pasta di Gragnano IGP, amata e riconosciuta in tutto il mondo. Ma oltre alla pasta, su cui negli ultimi anni c’è stata molta confusione, vogliamo portare sulle tavole di casa e dei ristoranti qualcosa di più: la trasparenza! È quello che abbiamo cercato di fare con 28 Pastai certificando tutto il processo produttivo con la migliore tecnologia esistente, la blockchain, accessibile da qualsiasi smartphone. Questa tecnologia è un registro digitale pubblico sicuro, verificabile e permanente nel tempo. Grazie ad essa possiamo raccontarvi tutto della nostra pasta e lasciarvi verificare, con la massima semplicità, l’origine del grano, il tempo e la temperatura di essiccazione. Una vera e propria rivoluzione”, racconta Elena Elefante, alla guida del pastificio.