domenica 28 Aprile 2024
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Miracoli del “Tuscan sounding”: spunta un’improbabile arancia rossa di Toscana

Magie del marketing: in Inghilterra debutta un drink analcolico che riporta sull’etichetta – testuale – un’inesistente e singolare “Arancia rossa di Toscana”

Nel Regno Unito e nei mercati internazionali è stata lanciata una nuova bevanda analcolica che attinge alla crescente tendenza dei consumatori per godersi l’italianissimo rito dell’aperitivo. Peccato che per lanciare Tuscan Tree – il distillato senza alcool miscelato con succo di arancia rossa e spumante analcolico – il marketing abbia puntato tutto sull’idea che la Toscana sia terra di arance. E nemmeno le bionde come la Navelina o la Washington, bensì le rosse come il Sanguinello o il Tarocco.

Che il Granducato fosse aperto a un ampio ventaglio di biodiversità è noto, ma che in terra di Toscana si possano coltivare arance rosse in maniera sufficiente a sostenere una produzione di questo genere è dura da immaginare. Eppure è quanto si suggerisce non solo con l’immagine invitante di un albero di arance colmo di frutti, ma persino con la scritta di un improbabile “arancia rossa di Toscana” (sia in italiano, sotto il brand Tuscan Tree, sia in inglese nella parte bassa della bottiglia).

spritz

Al di là dell’arancia made in Tuscany, il drink inglese prodotto da The Bloombury Club e distribuito oltremanica da Craftwork comprende botaniche tra cui cardamomo, olio di corteccia di cannella, radice di rabarbaro e scorza d’arancia, “progettati per replicare le bevande in stile spritz apprezzate in Italia”. Il drink è indicato per essere miscelato con acqua tonica o soda, o come alternativa analcolica al Negroni.

“Il lancio di Tuscan Tree – ha spiegato Carl Stephenson, fondatore di The Bloomsbury Club UK – è la prossima puntata della nostra strategia analcolica, dopo il lancio di Kvîst lo scorso anno, le cui vendite hanno superato di gran lunga le nostre aspettative, in particolare nel settore dell’e-commerce. Il nostro obiettivo è costruire un marchio che abbia rilevanza a lungo termine all’interno della categoria bassa e nessuna”. A quando il bergamotto emiliano o il tradizionale limone delle Dolomiti?

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