Ha debuttato il B-Roof, il nuovo ristorante panoramico del Grand Hotel Baglioni a Firenze, nato dalle “ceneri” della Terrazza Brunelleschi. Grande attenzione al panorama e agli allestimenti green, mentre la cucina è il feudo di Richard Leimer, sempre attento al compromesso tra sapore e leggerezza
Il colpo d’occhio c’è, non si discute. Ma l’operazione che ha portato il Gran Hotel Baglioni a puntare con forza sullo spazio già un tempo noto come terrazza Brunelleschi è un progetto che va al di là delle contingenze estive: se è vero che da meno di un mese è stato inaugurato il ristorante panoramico B-Roof sulla terrazza che da piazza dell’Unità Italiana domina i tetti del centro storico fiorentino a 360°, il restyling voluto dal gruppo alberghiero Carattere Toscano è destinato a valorizzare gli spazi in una prospettiva più lunga.
Partiamo dal rinnovamento, deciso dopo ben tre decenni di attività: il B-Roof (dove B sta per Baglioni, of course) ha cambiato faccia per coinvolgere un target cittadino molto più ampio rispetto al passato e rendere al contempo più percepibile la filosofia del gruppo che in Toscana possiede altre tre location (il Borgo di Pietrafitta a Castellina in Chianti, il Resort Roccamare a Castiglion della Pescaia e il Grand Hotel Bastiani di Grosseto).
Insieme al ristorante guidato dallo chef ligure Richard Leimer che resta fruibile tutto l’anno negli ambienti dalle pareti a vetro affacciati sui monumenti della città, d’estate gli si affianca lo spazio esterno B-Green sulle torrette esterne panoramiche. Uno spazio polivalente, ideale per i pre e after dinner, impreziosito da un pergolato di vite americana e dalla loggia dell’American bar. I cocktail seguono il mood anche nei nomi, chiamandosi B-Men, B-Woman, B-Cool e così via.
Il menù estivo del B-Roof
Come detto, la cucina del B-Roof è affidata allo chef Richard Leimer, interprete della cucina tradizionale che rivisita i piatti classici toscani combinandone i sapori con un tocco di creatività contemporanea. Abbiamo assaggiato qualche piatto dal suo menù, trovando una mano leggera, attenta alle esigenze di chi d’estate non vuole appesantirsi, ma non per questo rinunciando alla soddisfazione.
È il caso dell’antipasto di gamberi serviti con sfere di anguria, tocchetti di melone e spinaci, accompagnato da un filo d’olio Evo: un piatto estremamente semplice ma perfetto quando la temperatura non invoglia a mettersi a tavola. Non a caso, la carta del B-Roof ha anche uno speciale menù Wellness per chi ha intolleranze o è particolarmente attento alla linea.
Ben eseguite anche le linguine con salsa di calamari, accompagnate da una fonduta di provola dolce. Qui il tasso di complessità – nel bouquet del piatto, non certo nel coefficiente tecnico o nella difficoltà di esecuzione – sale un minimo: lo chef ha dato vita a un primo accattivante senza appesantire, nonostante la presenza di formaggio fuso.
A concludere, un secondo di parmigiana di zucchine con capesante scottate, anche qui con un filo d’olio Evo ad arricchire il piatto. La scelta di proporre le zucchine in guisa di parmigiana valorizza la verdura, mentre la capasanta dà la giusta sostanza al piatto. In fondo, dalla Liguria lo chef Leimer ha portato la sua mano leggera (“La cucina toscana è generalmente abbastanza marcata”, spiega) ma non i piatti regionali, almeno ufficialmente: pansotti, pesto e zuppa di pesce si possono assaggiare extra-menù, basta chiedere.