Presentata l’ultima novità del resort Dievole a Castelnuovo Berardenga: debutta Altea, spumante brut da trebbiano toscano, in 20mila bottiglie
Nuovo arrivo in casa Dievole: il resort di Castelnuovo Berardenga (Siena) ha lanciato il primo spumante Brut del gruppo, Altea, realizzato da uve trebbiano toscano. Ad annunciare la novità il direttore generale Stefano Capurso, in concomitanza con la riapertura della struttura dopo i mesi di lockdown. Non a caso il nome deriva da “Althea”, forma latinizzata del greco antico “Altheia”, basata sul termine “althos” che significa “cura”, ovvero “colei che cura”. Il vino – biologico – nasce infatti dalla volontà di completare la gamma Dievole e ‘curare’ le ferite di questo ultimo anno: la farfalla raffigurata nell’etichetta è simbolo della rinascita. Per Dievole si tratta di una scommessa su un vino 100% Trebbiano Toscano, fermentato a Soave in autoclave imbottigliato nel mese di maggio. La produzione è limitata a 20mila bottiglie in formato 750ml e 200 in versione Magnum.
Una scelta significativa, dal momento che fino a non troppo tempo fa di solito il trebbiano veniva estirpato insieme alla malvasia per fare spazio a vitigni più performanti o modaioli. E così, dopo il primo trebbiano affinato in legno, Campinovi, per Dievole arriva il momento dello spumante Altea. “Volevamo qualcosa che fosse legato al territorio ma allo stesso tempo di facile beva – spiega Capurso – che non cercasse la scia del prosecco né quella del metodo classico. Pensato per il mercato USA, l’obiettivo di Altea è di arrivare a una produzione di 50mila bottiglie: lo spumante è in vendita oggi a 12 euro franco cantina.
Come detto, l’occasione del lancio di Altea ha coinciso con la riapertura del resort e della cucina, curata da Monika Fipilinska: a Dievole stanno arrivando turisti italiani, ma anche svizzeri e nordeuropei. Per far fronte a una stagione di ripartenza, le attuali 28 camere diventeranno presto 31, con una Spa multisensoriale complementare all’attività all’esterno, curata da Daniele Tognaccini, già preparatore atletico di Milan e Juventus, che infatti porterà a portare a Dievole una metodologia usata dagli sportivi.
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