La finale italiana del Best Plate Challenge della World Gourmet Society non è stato soltanto il primo evento italiano della WGS ma il primo evento di livello internazionale ospitato a Firenze. Ecco tutti i protagonisti, dagli chef agli ospiti, dagli sponsor agli invitati
L’evento del 23 ottobre – la finale italiana del Best Plate Challenge della World Gourmet Society, ospitata al Grand Hotel Cavour – non è stato soltanto il primo evento italiano della WGS ma il primo evento di spessore internazionale ospitato a Firenze. Credo che questa sia l’occasione per ringraziare pubblicamente tutti coloro che, a vario titolo, hanno fatto sì che questa manifestazione sia stata un successo. È l’occasione per mostrare anche le foto della serata, realizzate da Luca Managlia, e per ribadire la nascita imminente del Gourmet Toastmasters Club Florence.
I finalisti internazionali del Best Plate Challenge:
Gabriele Vannucci, viareggino di nascita, pastry chef del Contrada di Castelmonastero (Castelnuovo Berardenga, SI) e maestro pasticciere dell’Ampi. Ha preparato un video, con la regia di Gilberto Bertini, che ha convinto giudici e pubblico.
Simone Cipriani dell’Essenziale (Firenze), si è classificato secondo alla finale italiana con un video – regista Giovanni Rasoti – innovativo e con ritmo, dedicato allo spaghetto ajo, olio e mare.
Michela Bottasso del Biagio Pignatta (Tenuta di Artimino, Carmignano PO), ha invece giocato sulla tipicità territoriale e sulla storicità della sua ricetta, l’anatra all’arancia di Caterina de’ Medici. Non a caso, la villa di Artimino fu riserva di caccia del granduca Ferdinando.
Filippo Saporito della Leggenda dei Frati (Firenze), ha portato al Best Plate Challenge uno dei suoi piatti forti e conquistato la giuria con il gioco di parole sul suo cognome (“Saporito” means tasty….)
Gabriele Andreoni del Gurdulù di Firenze, ha ottenuto l’accesso alla finale internazionale con un video coraggioso, fuori dagli schemi e divertente, impreziosito e valorizzato dall’incalzante musica tratta dal Peer Gynt di Grieg.
Andrea Perini del ristorante Al 588 – Borgo I Vicelli di Bagno a Ripoli, ha puntato sulla sua passione per l’olio Evo per creare un piatto dove pane, pomodoro e l’olio stesso si ritrovano in diverse consistenze.
Gli chef vincitori della finale italiana:
Cristoforo Trapani del ristorante Magnolia dell’hotel Byron, premiato per il piatto più creativo
Andrea Campani dell’Osteria del Borro, premiato per il piatto più tradizionale
Edoardo Tilli del Podere Belvedere di Pontassieve (Firenze), premiato dalla giuria social
Daniele Ceccatelli della Buoneria di Firenze, premiato per il video più divertente
Gli altri chef partecipanti alla finale italiana:
Silvia Baracchi (Il Falconiere, Cortona AR)
Federico Bassi (Papill’on, Bologna)
Riccardo Ceccarelli (Il folle alchimista, Città della Pieve)
Stefano Pinciaroli (PS, Cerreto Guidi FI)
Simone Silvani (A Spasso, Longiano)
Giorgio Trovato (presidente FIPPC Professional chef)
Gli sponsor della finale italiana del Best Plate Challenge:
Vka, la prima Vodka biologica made in Tuscany è prodotta con acqua dell’Appennino toscano, grano e farro biologico locale. “Con la nostra vodka – spiega Luca Pecorini, ideatore del brand (nella foto insieme a Vannucci e Matthias Tesi Baur – stiamo infatti cercando di far emergere una Toscana autentica attraverso due materie altrettanto autentiche”.
Giusto Manetti Battiloro, azienda fiorentina nota a livello internazionale per la produzione della foglia d’oro, da qualche tempo ha sviluppato anche un’attenzione per il mondo dell’oro alimentare cercandone una versione accessibile. Nella foto, chef Simone Cipriani con Niccolò Manetti
Aceto Balsamico del Duca, una delle aziende più antiche – risale al 1891 – dedite alla produzione dell’aceto balsamico tradizionale di Modena e dell’Igp. Nella foto, la chef Michela Bottasso con la titolare Mariangela Grosoli e Armando Cristofori (WGS).
Carpigiani Gelato University, l’azienda emiliana leader nelle costruzione di macchinari per la gelateria e alfiere della cultura del gelato di qualità ha premiato – con Michela Iorio a consegnare la pergamena a Gabriele Andreoni – lo chef vincitore con un corso di gelateria.
Donne Fittipaldi, da Bolgheri: l’azienda agricola nasce nel 1992 dopo una mirata ristrutturazione che ha portato la tenuta alla sua bellezza originale. Nella foto, la manager Ileana Falcone che consegna il premio allo chef Edoardo Tilli.
Solochef.it, l’azienda fiorentina produttrice di divise per gli chef ha offerto in premio una divisa personalizzata, che è andata allo chef dell’Osteria del Borro, Andrea Campani, assente alla cerimonia di consegna dei riconoscimenti.
Savini Tartufi, uno dei colossi della raccolta e trasformazione dei tartufi di qualità, con base a Forcoli (Pisa) ma diffuso in tutti gli store d’eccellenza italiani: nella foto, Cristiano Savini premia lo chef Filippo Saporito.
Dievole, azienda nota per il vino e l’olio Evo, ha da poco sviluppato un wine resort avvolto nella splendida campagna del Chianti Classico, un tempo residenza della nobiltà senese del XVI secolo. La tenuta si estende su un terreno di 600 ettari, immersa tra colline di oliveti, cipressi, vigneti e borghi medievali. Nella foto, Elena Oprea premia Daniele Ceccatelli.
Coltelleria Berti, azienda storica di coltelli con base a Scarperia, in Mugello. Fatti a mano, in Toscana. Ogni coltello viene firmato dall’artigiano che lo ha fatto.
Cuzziol Grandivini, distributore di grandi nomi dell’enologia toscana e nazionale, presente al Best Plate Challenge con una selezione di vini – Guado al Melo, Badia a Coltibuono, La Rasina, Tenuta I Cavallini – che andranno allo chef “contumace” (per buona causa…) Cristoforo Trapani.
E in più:
Caffè Pontevecchio
Mugello Sistemi
Calavini
Florence2
Gli ospiti del cocktail della serata del 23 ottobre:
Ecco un gallery fotografica con le immagini del cocktail, nelle foto di Luca Managlia