venerdì 19 Aprile 2024
HomeTerritoriChe foglie del...

Che foglie del cappero: da Pantelleria nuovi modi di gustare frutti e boccioli

Capperi, che foglie! Finora sapevamo che del cappero si mangia il bocciolo. Adesso l’azienda “La Nicchia” di Pantelleria presenta le foglie del cappero. Opportunamente trattate e conservate in olio extravergine d’oliva, rivelano un buon equilibrio tra sapidità e acidulezza

foglie del cappero

Fino a poco tempo fa, in Italia era noto che ad essere commestibili fossero soltanto il bocciolo del cappero e il suo frutto, il cucunci. Ebbene, adesso bisognerà allargare gli orizzonti e prendere esempio dalla tradizione gastronomica della Grecia, perché al Taste 2016 di Firenze l’azienda pantesca “La Nicchia” ha presentato le foglie di cappero in olio extravergine d’oliva. Portando anche a Pantelleria, appunto, una preparazione greca. Le foglie vengono accuratamente selezionate della pianta del cappero, rese sode e croccanti – dopo una serie di sperimentazioni, come ci racconta il titolare Gabriele Lasagni – e opportunamente immerse in olio extravergine d’oliva. Il prodotto è così oggi in grado di esprimere un buon equilibrio tra la sapidità e una piacevole nota acidula. Del resto, le foglie hanno un vantaggio: oltre a essere adatte come complemento visivo di un piatto, sono anche interessanti e sfiziose da mangiare. Ideali per condire e guarnire tutte le preparazioni a base di pesce, carne, verdure cotte e crude, e da provare fritte in pastella.

IMG_2153

Ma le foglie del cappero in olio d’oliva non sono l’unica novità che abbiamo trovato allo stand de “La Nicchia” (parte del netowork d’imprese Unici): insieme ad esse, l’azienda ha portato a Firenze i capperi croccanti e soprattutto la granella di cucunci, ancora un po’ difficile da reperire in commercio ma condimento ideale sopra una burrata o un primo. Il profumo è quello del cappero, al limite più delicato, mentre il sapore a me ha ricordato la parte meno “nobile” (ma più goduriosa) del pistacchio tostato. Spazio poi ai tradizionali capperi di piccolo calibro, che prima di essere messi sott’olio vengono lasciati macerare in aceto di vino e poi asciugati; i cucunci vengono invece fatti maturare sotto sale marino. L’olio in questo modo assume una peculiare colorazione verde e si aromatizza acquistando un sapore piacevole e intenso, ideale per svariati usi.

Rimani aggiornato: iscriviti!

ARTICOLI SIMILI

Ecco l’Accademia del risotto al pesce persico, aperta ai ristoratori lariani che hanno il piatto in menu e vogliono valorizzare il territorio

DELLO STESSO AUTORE

Continua a leggere

Castiglioncello: nuova sede (ma stessa qualità) per il Sorpasso di chef Troìa

A Castiglioncello (Livorno) il ristorante "Il Sorpasso" trova posto al Casale del Mare, dove rimane salda la ricercata cucina gourmet di Savino Troìa

Dal palco alla tavola: Il Forchettiere Awards in tour tra Toscana e Umbria

È partito il tour gastronomico che fino a novembre coinvolgerà i vincitori dei Forchettiere Awards 2024: tra cucina, pizza e cocktail, ecco il calendario con tutti gli appuntamenti

Andrea Berton e il menù Under35 per avvicinare i giovani al fine dining

Nel suo ristorante di Milano, lo chef Andrea Berton ha lanciato un menù per avvicinare gli Under 35 all’alta cucina, nella speranza che restino clienti affezionati