La 16° edizione di San Pellegrino Sapori Ticino ha visto ai fornelli lo chef Paolo Casagrande, che lavora al “Lasarte” di Barcellona, in Spagna (3 stelle Michelin)
La rassegna San Pellegrino Sapori Ticino offre ogni anno la possibilità di gustare la cucina dei più grandi cuochi provenienti dai quattro angoli del globo; se la passata edizione è stata tributata ai grandi chef italiani, stavolta tocca a 10 chef spagnoli insigniti di due, o addirittura tre, stelle Michelin, impegnati fino al 13 novembre. La 16° edizione – in programma nelle più belle e significative location di Lugano, Ascona e Locarno in dodici tappe – ha come claim “España Ahora” ed è nata da un’idea di Dany Stauffacher, instancabile scopritore di talenti ed esploratore del gusto.
Tra i protagonisti c’è lo chef Paolo Casagrande, nato a Susegana (Conegliano Veneto) e appassionato di cucina fin dalla più tenera età, che si è fatto strada tra numerosi ristoranti in Europa. L’incontro fondamentale dello chef italiano è con Martín Berasategui nel 2003, trasformatosi in un lungo rapporto professionale e di amicizia. Dal 2012 il suo tocco personale nel ristorante Lasarte, all’interno del Monument Hotel il Grand Luxury Hotel di Barcellona, ha portato alla conquista della terza stella Michelin nel 2017.
Ospite all’Eden Roc di Ascona dello chef resident Marco Campanella, 1 stella Michelin, Paolo Casagrande ha deliziato i palati dei commensali con un’indimenticabile cena di gala iniziata con Topinambur croccante, schiuma di ajamarillo, tapioca alle alghe e proseguita con Capasanta regina con funghi, uovo di quaglia, cavolfiore e tartufo, Insalata tiepida di crostacei, Sherry e maionese di corallo, Ravioli di wagyu, anguilla glassata, crema iodata, rafano e caviale.
E ancora: Rombo alla griglia, gamberi rossi, pomodoro arrostito, pompelmo rosa; Filetto di bue alla brace con agrumi, capperi, olive nere e salsa affumicata al galanga e per dessert Crema di tartufo bianco, pera e nocciola.
La cucina di Paolo Casagrande è fresca, elegante, mediterranea, pensata in continua evoluzione. Senza nulla negare alla cucina del suo mentore, Martín Berasategui, Paolo ne distilla interpretazioni accurate e raffinate, tanto nei sapori come negli abbinamenti, pennellate di grande abilità tecnica e creativa con le quali dipinge proposte con un’innegabile carattere proprio.
Piatti compiuti, leggibili e godibili. Tra spume e salse emerge una linea classica, dove la tecnica è al servizio del sapere, che non rinuncia ad alcuni colpi d’autore soprattutto ad un ritmo che dal fresco porta al caldo, con un’attenzione particolare al vegetale e ai prodotti di stagione. Paolo è anche la gentilezza fatta persona, chef italiano di uno templi della cucina del mondo, meta ambita di appassionati gourmet.