Dal ramen al borsch, dalla focaccia al ceviche: quattro piatti e una drink list di 12 cocktail tengono a battesimo Gucci Giardino 25, il nuovo bar della maison in piazza della Signoria
Una delle novità più attese dell’anno, in primis per gli amanti dei cocktail ma più in generale per gli appassionati di buona cucina, non fosse altro che nasce a supporto del ristorante stellato Gucci Osteria by Massimo Bottura. Nel nuovo Giardino 25 in piazza Signoria a Firenze – il nuovo café & cocktail bar della maison di moda, affidato alla barlady Martina Bonci e in procinto di aprire i battenti lunedì 14 febbraio – si potrà anche degustare quattro piatti, scegliendo tra ramen, zuppa borsch, focaccia con mortadella e ricotta oppure una ceviche di carciofi.
Una scelta cosmopolita (in fondo il Gucci Giardino 25 sorge nei locali che un tempo ospitavano il Fedor, e a gestire la cucina della Gucci Osteria c’è la chef messicana Karime Lopez, maestra delle contaminazioni) che spazia dalle suggestioni ucraine a quelle giapponesi e sudamericane, senza disdegnare la localissima schiacciata con la mortazza. Ma il Giardino in sé c’è tutto, sancendo – dopo il caso della Ménagere – una certa attitudine al mondo dei fiori: traendo ispirazione dallo storico fioraio che una volta ne occupava gli spazi, il bar vede armoniosi e inusuali contrasti generati dall’incontro tra i codici della maison e il contesto fiorentino, attingendo ai colori e ai profumi che caratterizzano un negozio di fiori.
Varcata la soglia, i visitatori si ritrovano in un locale accogliente e insieme misterioso, una sorta di nido che coniuga la tradizionale bottega toscana e il raffinato bistrot francese. Le travi in legno del soffitto creano un ambiente caldo, affiancandosi alla boiserie che ricorda lo stile del tardo ‘700. Lo spazio è caratterizzato da colonne con capitelli intagliati e da pannelli giallo senape che incorniciano le piastrelle a specchio in rilievo dietro il bancone e gli intimi salottini che accolgono fino a sedici ospiti su divani e sedie rivestiti in pelle blu pavone. Sfidando la prospettiva, nel parquet di rovere sono intarsiate stelle a otto punte, mentre le superfici di marmo lucido del bancone e dei tavoli riflettono l’illuminazione a soffitto.
Ma torniamo ai piatti di Gucci Giardino 25, preparati nella cucina del locale e serviti tutto il giorno: al di là dei 4 già citati, la prima colazione include specialità di pasticceria italiana insieme a creazioni ispirate al Giappone e al Messico, per una selezione moderna e internazionale, mentre piatti leggeri sono disponibili sia a pranzo che a cena. La cucina è aperta tutto il giorno, a partire dalle 8 fino alla cena e agli spuntini leggeri serviti fino all’una di notte.
Il menù è completato dalla proposta Afternoon Tea, selezione di infusi e tè accompagnati da piatti dolci e salati, mentre un omaggio particolare è rivolto alla cultura del caffè con una scelta di miscele speciali, da gustare sotto forma di espresso al bar o, con un ritmo più rilassato, in uno dei salotti del locale.
La guida del bar è affidata a Martina Bonci, di origini umbre, la cui passione per la mixology è iniziata con sorsi furtivi nella cucina della bisnonna e si è evoluta attraverso le numerose esperienze in tutta Italia. Martina firma cocktail equilibrati e colorati, tra cui il “Mémoire di Negroni” – omaggio al più celebre tra i cocktail italiani, nato a Firenze oltre un secolo fa. Martina Bonci infonde la stessa passione anche nell’ideazione di cocktail analcolici, guidata dal desiderio di offrire un’esperienza immaginativa unica attraverso tutte le sue proposte. Ne è un esempio il “1921”, omaggio all’anno di fondazione di Gucci, caratterizzato da sapori terrosi.
“I nostri signature – racconta Martina Bonci a Federico Bellanca per Gambero Rosso, che ha descritto in anteprima Gucci Giardino 25 con le foto di Michele Tamasco – saranno inizialmente 12 ma non escludo che già dalla prossima drink list arriveremo a 15. Abbiamo puntato sulla qualità delle materie prime per cercare di rendere i nostri drink riconoscibili e unici, giocato con sapori e colori, il tutto per soddisfare al massimo tutti i palati”. Per creare la drink list la barlady si è ispirata anche al mondo Gucci: “Nel primo periodo ho visitato la Galleria del Gucci Garden, così come il Gucci Art Lab dove ho toccato tessuti e pellami. È stato al tempo stesso sconvolgente ed emozionante. Nel mondo del bar siamo abituati a ragionare sul gusto, al massimo sull’olfatto, per questo rimettere in gioco le mie percezioni ispirandomi alla vista e al tatto mi ha stimolato enormemente: un po’ come voler dipingere la musica o assaggiare un colore”.