Un mix di cucina toscana e influenze russe, che unisce blini, caviale e vodka ex sovietici con tartufi, formaggi e vini nostrani: è un fusion sui generis ma d’alta fascia, quello proposto da Fëdor in piazza della Signoria a Firenze
Il dialogo inizia a tavola: se nelle intenzioni dei titolari di Fëdor – il bistrot russo che ha appena aperto in piazza della Signoria, a Firenze, e che avevamo annunciato qui – c’è la volontà di trovare un punto d’incontro tra Firenze e la Russia, prima ancora di pensare agli appuntamenti sociali e culturali che verranno si parte con lo stabilire un comune terreno di confronto gastronomico. È nel continuo oscillare tra questi due poli che va letto lo spirito con cui è stato allestito e studiato il locale: fianco a fianco, nel bistrot che somiglia a una gastronomia (non a caso dietro il bancone c’è chi ha maturato anni di esperienza al Convivium di viale Europa, altra fucina di selezioni d’élite) ci sono formaggi e salumi toscani, caviale beluga e vodka, così come salmone norvegese e confetture nostrane.
Il bistrot Fëdor è aperto 7 giorni su 7, pranzo e cena. Il menù propone – oltre ai classici panini (14 euro), taglieri (da 14 a 35) e insalate (da 18 a 35 euro) per un light lunch – alcune singolarità, che rendono il locale un unicum in città: i “bottoncini” (da 5 a 7 euro) con salmone affumicato, gorgonzola e pinoli, sbrisolona e more, fegato d’oca e così via. Oppure il caviale, materia prima principe della tradizione culinaria russa: c’è quello di salmone rosso a 25 euro e quello nero siberiano a 90 euro, entrambi serviti con blini, burro, cetrioli e pane, nonché presentati sul tradizionale piattino col ghiaccio. Per avere un’idea del valore della materia prima, basta pensare che una confezione di 30 grammi di salmone Beluga, il più pregiato, viaggia intorno ai 130 euro.
E poi ci sono i blini tout court, la versione moscovita delle crèpes francesi o delle “pezzole della nonna” toscane. La produzione casalinga del Fëdor propone – a prezzi che vanno da 7 a 15 euro – quelli con salmone e burro, con petto d’oca affumicato, col miele, coi frutti di bosco e con la confettura di frutta. Burro e caviale legano bene, come ci si aspetta, mentre il bicchierino di vodka (rigorosamente secca e pulita, non aromatizzata) pulisce la bocca e completa l’autentica russian experience davanti a Palazzo Vecchio, là dove fino a poco tempo fa sorgeva uno storico negozio di fiori.
A breve, sempre in omaggio alla volontà di far comunicare Firenze e Mosca, arriveranno blini con il tartufo bianco ad accompagnare quelli già in carta con – ad esempio – la burrata. I vini esposti sulle mensole che corrono lungo lo spazio del bistrot Fëdor rispecchiano la volontà di accompagnare una proposta gastronomica di qualità con bottiglie adeguate: da Bibi Graetz in giù, referenze toscane si alternano a qualche bollicina italiana e d’Oltralpe.