sabato 20 Aprile 2024
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I 5 ristoranti da non perdere lungo la costa degli Etruschi

Il gusto etrusco in riva al mare: da un tempio della cucina come la Pineta di Luciano Zazzeri alla brillante Deborah Corsi con la sua Perla del Mare fino al Mariva di San Vincenzo, lo Scoglietto a Rosignano e la sorpresa della Brasserie della Barcaccina a Vada, ecco i cinque ristoranti da non perdere lungo la Costa degli Etruschi, in Toscana

ristorante mistral San Vincenzo

Viaggiando lungo la costa degli Etruschi, il tratto di litorale che va da Livorno a Follonica toccando località come Cecina, San Vincenzo e Castagneto Carducci, gli appassionati di buona cucina trovano pane (e companatico) per i loro denti. Quello che una volta era il feudo di Fulvio Pierangelini e del suo Gambero Rosso, prima della chiusura avvenuta nel 2009, oggi è un territorio che annovera ristoranti di assoluta qualità, ovviamente all’insegna del pesce fresco e delle tradizioni del territorio. Ne abbiamo selezionati cinque – rigorosamente da nord a sud della Costa degli Etruschi – diversi tra loro per storia, stile e prezzi, ma tutti uniti all’insegna di quello che a buona ragione è stato ribattezzato il “gusto etrusco”.

Lo Scoglietto a Rosignano Solvay

LO-SCOGLIETTO

Prima ancora di sedersi a tavola, il locale colpisce per… lo scoglietto, appunto, così come per la possibilità di passare dalla battigia alla tavola nel giro di una ventina di passi. Se la piattaforma in mezzo al mare offre lo spunto per dedicarsi allo snorkeling lungo i fondali di Rosignano Solvay, appena sulla terraferma si può gustare l’ospitalità orchestrata da Claudio Corrieri, che nel corso degli anni ha saputo costruire non solo una cucina espressa di discreto livello, ma soprattutto una cantina apprezzabile e ampia a corredo. Certo, iniziare un pranzo o una cena cullati dalla brezza e con il ritmato suono della risacca è già un valore aggiunto importante, ma anche il menù non lesina sorprese. Ben eseguiti gli antipasti di mare, sia caldi che freddi, così come i primi piatti, che rispecchiano in toto ciò che ci si aspetta di mangiare in riva al mare. Per l’estate 2016 i must sono il tagliolino fresco ai ricci e la calamarata con polpo e vongole. Prezzo medio: 45 euro, vino escluso.

Lungomare Monte alla Rena 13, Rosignano Marittimo

La Brasserie della Barcaccina a Vada

brasserie della barcaccina (Vada) - il forchettiere

Dal 1993 allieta pranzi e cene non solo degli habitué di Vada, ma di una clientela che arriva da ben più lontano per assaggiare piatti di mare all’insegna della freschezza e dell’attenzione estrema per la qualità della materia prima. La Brasserie della Barcaccina, sul lungomare di Vada – feudo dell’anfitrione italo-algerino Hamid Meridja, della moglie Maila Musto e della suocera Paola, con il primo in sala e le ultime due costantemente tra i fornelli – colpisce per più di un motivo. Il primo è la location, che davvero conta non più di venti passi tra il mare e la tovaglia, passando attraverso un lido di spiaggia bianca con ombrelloni, docce e ogni comfort. Il secondo è la carta dei vini, che con le sue oltre 200 referenze non teme confronti sulla costa degli Etruschi e potrebbe fare invidia a diversi ristoranti metropolitani: basti pensare agli champagne (tutti di piccole maison e nessuno oltre i cento euro) o ai bianchi internazionali, selezionati con cura e attenzione dallo stesso Hamid. Il terzo motivo, ovviamente, è la cucina di ispirazione territoriale.

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I piatti che abbiamo assaggiato (li racconteremo presto) erano un inno al mare prospiciente, ben impiattati ma senza esasperare l’aspetto visuale a svantaggio degli altri sensi: tanto gli antipasti – tra cui spiccava un polpo grigliato su patate allo zafferano e maionese di polpo – quanto le linguine con le seppioline o il rombo con patate e olive taggiasche mostravano (insieme alla padronanza delle tecniche di cucina) soprattutto una mano felice e una grande freschezza. Ok, anticipo l’obiezione: questa dovrebbe essere scontata in un locale in riva al mare. Vero, ma chiunque è abituato a bazzicare ristoranti sa bene che il rischio di trovare un gambero congelato o prodotti non così freschi è dietro l’angolo. Non accade qui, dove persino il dolce – una leggera millefoglie alla crema chantilly – viene curato nei particolari. Per il rapporto qualità/prezzo è sicuramente un ristorante da frequentare, anche perché con non più di 35 coperti la tranquillità è assicurata.

Info:
La Brasserie della Barcaccina
via Lungomare 17, Vada
tel. 0586-788215

La Pineta di Luciano Zazzeri a Marina di Bibbona

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Con la partenza di Fulvio Pierangelini, il ruolo del personaggio più carismatico della zona è sicuramente appannaggio di Luciano Zazzeri, chef di grande esperienza che incontrammo la prima volta oltre 12 anni fa a bordo di una barca a vela per la rassegna “La cambusa dello chef”. In quell’occasione lo vedemmo all’opera, insieme al figlio, a cucinare piatti impeccabili in condizioni non certo comode, al largo delle acque di Scarlino. Vederlo all’opera tra i fornelli della sua Pineta, là dove nel 1964 lui e suo padre – entrambi pescatori, con le barche di proprietà che ancora oggi riforniscono il ristorante – tirarono su una capanna in riva al mare per dare conforto gastronomico ai bagnanti, significa ad esempio cimentarsi con una delle migliori versioni degli spaghetti alle vongole dell’intera costa toscana. Scegliendo dal menù – più i numerosi fuori carta che Luciano Zazzeri illustra col piglio del padrone di casa – non mancano gli evergreen come Straccetti di pasta fresca alle triglie, pomodoro e cipolla bianca o il Bollito misto di pesce con maionese e mostarda, o ancora il Cacciucco leggero. Una cucina che pesca a piene mani nel concetto di terroir alto-maremmano, e riesce a mantenere anno dopo anno un’altissima qualità. Prezzo medio: 80 euro, vini esclusi

Info:
La Pineta
Via dei Cavalleggeri Nord 27, Marina di Bibbona
tel: 0586-600016

Il Mariva a San Vincenzo

Mariva

Forse il meno conosciuto della nostra cinquina, è stata una sorpresa soprattutto per il tipo di cucina presentato: il Meriva a San Vincenzo – il locale “ammiraglio” di un tris che comprende anche il Nautico Beach Restaurant e il Mistral, tutti raggruppati nel raggio di un chilometro all’interno del parco di Rimigliano – offre piatti interessanti, con impiattamenti di elevata qualità e accostamenti sapienti. Se i tre locali gestiti dai fiorentini Arranger Consulting e guidati in cucina dall’executive chef Marcello Rossi rappresentano ognuno una differenze versione delle tradizioni culinarie toscane – il Nautico fa della semplicità il suo piatto forte, il Mistral punta anche sulle carni alla griglia – è forse il Mariva, il ristorante di maggior spessore del trittico di San Vincenzo. E non solo grazie alle ampie terrazze con oasi di relax che guidano naturalmente verso il mare. Se infatti ognuno dei tre locali da 100 coperti fa del legno e delle architetture marinare – così come della buona cucina tout court – la propria cifra distintiva, il cambio di paso del Meriva si avverte proprio a tavola.

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La foto in alto ne è un chiaro esempio: un antipasto di pesce spatola ripieno di burrata su un velo di patate, piatto tanto semplice quanto accattivante e ben eseguito. La riapertura stagionale dei locali coincide quest’anno con il progetto di restyling sia del Nautico Beach che del Mistral: dal 2013 i nuclei strutturali originali sono stati riveduti all’insegna di una più marcata personalità architettonica e ristorativa. Rispetto al Mariva i due edifici si presentano come salotti dalle atmosfere informali, con i complementi d’arredo – dalle mattonelle di Vietri per il bancone del Nautico alla tavola da surf sul fronte mare del Mistral – che si riflettono nei rispettivi menù, ricchi di frutti di mare e profumi agrumati.

-Baccalà

Come dimostra il piatto in alto, un baccalà fritto “verticale” con purè di patate violae rapa rossa che arriva dalla cucina del Mistral, il Mariva e i suoi… fratelli pescano a piene mani dal mare prospiciente l’isola d’Elba, da cui arrivano rombi, spigole, scorfani, triglie, orate, palamite, astici, granseole e aragoste, specie ittiche che le misticanze e i sapori dell’orto della Val di Cornia esaltano secondo l’estro dei 4 cuochi guidati dall’eccentrico chef Rossi in un buon equilibrio tra qualità e prezzo (45 euro in media). Generosa anche la carta dei vini che attinge in primis dalle vicine cantine della Costa degli Etruschi (Bolgheri, Montesolaio e Suvereto) per proseguire con etichette rinomate d’importazione.

Info:
Mariva
Via della Principessa 120, San Vincenzo (Li)
tel: 0565 7199

La Perla del Mare a San Vincenzo

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Feudo dello chef Deborah Corsi, unica donna toscana a far parte dei JRE (I Jeunes Restaurateurs d’Europe) la Perla del Mare è ovviamente a pochi passi dalla spiaggia: in principio era appena una capanna di legno bianco e acciaio direttamente appoggiata sulla sabbia spalanca le luminose vetrate sul mare, dove la chef ha conosciuto Emanuele Giampieri poi diventato suo compagno di vita e di lavoro dedicandosi alla cura della sala e dell’annesso stabilimento balneare. La continua voglia di sperimentare e il piacere della creatività, suggerita dalla vena artistica, stimolano Deborah a rivisitare i classici della cultura gastronomica del territorio e a dare vita a piatti colorati e divertenti per la soddisfazione della vista e del palato, con una particolare predilezione per il pesce azzurro del nostro mare. Così entrano nel menu, che varia con le stagioni, il cacciucchino di pesce azzurro, la palamita dalla A alla Z, il sandwich di triglie, gli gnocchi soffiati, divenuti miei cavalli di battaglia. Non manca mai in carta anche qualche piatto di carne come il cinghiale della macchia o il maialino di cinta senese sempre accompagnati da verdure locali e di stagione. Pane guarnito e pasticeria e gelati completano l’offerta di questo ristorante da ricordare.

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Per l’estate 2016 il must di Deborah Corsi sulla Costa degli Etruschi è il filetto di rana pescatrice con chatney di fichi arrosto e arance (foto in alto).

Info:
La Perla del Mare
via della Meloria 9, San Vincenzo (Li)
tel: 0565.702113
info@laperladelmare.it

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