Un volume che racconta la Toscana migliore, quella della tavola, della convivialità, dei sapori e dell’arte della cucina. È “La Toscana di Ruffino – Il gusto di stare insieme” (ed. Cucchiaio d’Argento, 384 pp), un libro che a ogni pagina tratteggia il legame tra la storica azienda di Pontassieve e la Toscana. Appuntamento mercoledì 25 maggio alle 18,30 al Mercato Centrale
Prima ancora di poggiare la mano sul pc e scrivere la prima riga di testo, chi conosce un po’ il mondo dell’editoria sa che il rischio principale di presentare un libro di ricette toscane è di cadere nello scontato e replicare per l’ennesima volta qualcosa di già visto, già vissuto, già raccontato in tutte le salse. Per accingersi a un’operazione editoriale del genere serve dunque una particolare accortezza, unita alla capacità di trovare il modo di offrire ai lettori qualcosa di nuovo. Insomma, serve una testa in grado di elaborare un punto di vista diverso. Stavolta c’è, e risponde al nome di Francesco Sorelli. È grazie a lui – già “Comunicatore dell’anno” 2015, responsabile relazioni esterne di Ruffino ma soprattutto un buon amico, che in fondo è ciò che conta di più – che il volume “La Toscana di Ruffino” (ed. Cucchiaio d’Argento, 384 pagine) ha visto la luce con tutti i crismi necessari per diventare un classico di questo genere di pubblicazioni.
Nato da un’idea di Francesco Sorelli e realizzato grazie alle 130 ricette e 300 fotografie della cuoca Sandra Pilacchi, il volume promette di raccontare la storia e il legame di Ruffino con il territorio, ma in realtà lo spettro si allarga fino a comprendere la costa, la montagna, tutte le anime gastronomiche della regione che altrimenti – limitando l’analisi solo al Chianti Classico o alla zona di Pontassieve – sarebbero rimaste ai margini, dando vita a un testo molto meno esaustivo. Invece la scelta è stata non solo di allargare l’orizzonte a tutta (o quasi) la Toscana, recuperando ricette e preparazioni tipiche di numerose zone, ma anche di affiancare alla parte di mera cucina un patrimonio di curiosità, aneddoti e ricordi che è poi ciò che davvero aumenta la leggibilità e la gradevolezza di un volume. Una scelta che è evidente anche dalle parole in quarta di copertina: “Una storia che si dipana in capitoli disegnati sullo scorrere del tempo solare con aneddoti, fatti, pensieri – si legge – che ruotano attorno al nucleo vivente della società: la famiglia. Affetto e rispetto per i nonni, gioia e impegno per i bimbi, devozione per il lavoro degli adulti. Il gusto della conservazione e del ritrovamento di rituali tutt’altro che vuoti, anzi rimpinzati dalla giovialità del convivio, dalla partecipazione agli appuntamenti più popolari, il tutto scandito dal rincorrersi di pietanze vere con nomi dal suono rotondo e gorgogliante”.
“Ricette che diventano racconti, e storie che diventano piatti”, insomma, sia nella versione originale sia nelle rivisitazioni in chiave contemporanea proposte da Stefano Caffarri di Cucchiaio d’Argento. Sfogliandolo, abbiamo trovato un volume estremamente curato sia nei testi che nella forma, a partire dalla particolare texture della copertina rigida fino alla qualità delle immagini. Manca la parte più tecnica (le dosi, i singoli passaggi, ecc…) ma è un bene che sia così, altrimenti “La Toscana di Ruffino” sarebbe diventato l’ennesimo ricettario regionale: ogni ricetta è raccontata in poche parole, quasi ricordata, accennata, e tra una preparazione e l’altra trova spazio un momento per la celebrazione delle materie prime del territorio.
L’appuntamento con la presentazione di “La Toscana di Ruffino – Il gusto di stare insieme” è per mercoledì 25 maggio sulla terrazza del ristorante “Tosca” al primo piano del Mercato Centrale di Firenze, alla presenza degli autori.