Ne abbiamo assaggiate ben 23, in compagnia di palati “tecnici”, e alla fine il parere è unanime: la miglior schiacciata alla fiorentina del 2021 è quella della pasticceria Serafini
Da una parte la soggettività del gusto personale, dall’altro l’oggettività di un campione statisticamente più significativo. Due strade che talvolta divergono, quando si tratta di giudicare un piatto o una materia prima, ma non in questo caso. Già, perché dopo ben 23 assaggi di schiacciate alla fiorentina provenienti da altrettanti forni e pasticcerie cittadine, possiamo affermare con un buon grado di certezza che la miglior schiacciata alla fiorentina 2021 è quella del Caffè pasticceria Serafini in via Gioberti 168r. Alle sue spalle si piazza a sorpresa un outsider tra le pasticcerie del “giro che conta”, una piacevole novità nel panorama cittadino di periferia: parliamo di Bontà Firenze in via Masolino 6, a Legnaia. Sul terzo gradino del podio sale invece uno dei nomi storici del settore, la pasticceria Giorgio in via Duccio di Buoninsegna 36.
E le altre? Beh, tra i 23 assaggi che hanno composto il panel in seno alla 10° edizione del concorso organizzato ieri al ristorante “Casa della Nella” c’erano molti dei grandi nomi della pasticceria cittadina – da Becagli a Cosi, da Gaetano ai campioni in carica di Marisa, da Marcello a Rigacci – più gelaterie come Badiani, catering come Delizia e aperture più recenti come il Caffè Lietta. L’elenco completo degli assaggi include anche Andrea, l’Antico Caffè Torino, la Bottega di Pasticceria, Caffè Neri (Sesto Fiorentino), Cesare, I dolci di Massimo, Pala e Matterello (Sesto Fiorentino), Pugi, Rimani, Simone Aimavilli e Vintage.
Tra una schiacciata alla fiorentina troppo secca o addirittura allappante, alcune prive di un’aromaticità sufficiente, altre con eccessivo zucchero a velo, altre ancora con un impasto che la rendeva più simile a una torta, al palato di chi scrive almeno una decina di esemplari si è rivelata di pregevole livello. La schiacciata media è quindi soffice e morbida, con piccole scorze d’arancia, un leggero strato di zucchero, una masticabilità gradevole e non stucchevole, un sapore prolungato ma non troppo persistente. Ecco, quella di Serafini è risultata la migliore in ognuno dei criteri – personali, certo, ma condivisi con i compagni di giuria Patrizia Cantini ed Elena Farinelli – utilizzati.