Matteo Donati è lo chef-patron dell’omonimo ristorante a Castiglione della Pescaia, cui ha affiancato una gastronomia ad hoc, sempre all’insegna della passione per la Maremma
Al Ristorante Donati, biglietto da visita dello storico Hotel Tirreno di Castiglione della Pescaia (Grosseto), lo chef-patron Matteo Donati rielabora la tradizione della cucina marinara senza stravolgimenti ma semplicemente esaltandone le caratteristiche grazie all’eccellenza degli ingredienti ed una fantasia non banale.
Nato e cresciuto a Castiglione della Pescaia, dopo la Scuola Alberghiera Matteo ha trascorso una decina di anni ad apprendere l’arte del cucinare sotto l’attenta guida dei più grandi chef italiani e internazionali, fino ad approdare nel 2004 alla corte del celebre Alain Ducasse. Dopo un anno mezzo vissuto a Parigi accanto allo chef francese, sei mesi nella cucina dell’Andana di Castiglione della Pescaia ed altre importanti esperienze, Matteo torna alle sue origini, alla guida del suo omonimo ristorante.
La sala, con i suoi sessanta posti (oggi purtroppo ridotti per le ferree regole imposte dal Covid 19), si presenta come un elegante open space ampio ed accogliente, caratterizzato da dettagli raffinati che contribuiscono a creare un’atmosfera moderna e suggestiva, grazie anche ad alcune significative fotografie alle pareti della Maremma e di altre località.
Dalla cucina, visibile attraverso una vetrata direttamente dalla sala, escono piatti espressione di una continua ricerca della perfezione gastronomica a base ingredienti genuini e sempre freschi, scelti con cura dallo stesso chef, come i classici Spaghetti alle vongole (in alto) e il Pescato del giorno all’isolana.
A completare la piacevole sosta al Ristorante Donati, una curata carta dei vini con giusta predominanza della cantine della Maremma ed un personale in sala sempre cortese e attento ad ogni particolare, in grado di offrire un servizio puntuale e completo. Annessa al ristorante vi è dal 2011 la Gastronomia Donati, che propone deliziosi proposte espresse, soprattutto a base di pesce, da gustare o nell’apposita veranda o tra le familiari mura domestiche.
“La mia maremma – spiega lo chef Matteo Donati – è un’amante selvaggia che ti fa disperare e amare; è una terra fertile dai molteplici microclimi; è un odore di malaria di verde di mare e di libertà; è una storia di cacciatori principi briganti , di cowboy e di braccianti…”.