sabato 18 Maggio 2024
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Slovenia da gustare, ecco tre indirizzi da non perdere tra Lubiana e Bled

Dal fine dining a Vipava alla trattoria più antica di Lubiana, fino al dolce tipico del lago di Bled, ecco un itinerario gastronomico sloveno

Così vicina, e pure gastronomicamente neanche troppo lontana. Considerata una delle mète più accattivanti per il turismo italiano, grazie alla prossimità geografica e al fatto che molti parlino la nostra lingua, la Slovenia è uno dei quei Paesi da visitare anche se si ha a disposizione un periodo di tempo abbastanza ristretto. Tra un giro nelle vie del centro della capitale Lubiana fino a un’escursione al lago di Bled, anche a tavola il Paese balcanico indipendente dal 1991 si rivela un’interessante scoperta.

Abbiamo selezione una serie di “tappe” da provare per cimentarsi con diverse sfumature della cucina locale, immaginando un itinerario ideale che dal confine arriva alla capitale e poi vira alla volta del piccolo lago nel nord del Paese: un indirizzo gourmet a Vipava, una storica trattoria a Lubiana e un ristorante affacciato sul lago di Bled.

Gostilna Podfarovž a Vipava

A una ventina di minuti scarsi dal confine con l’Italia, attraversando un paesaggio di verdi colline e pascoli, il paese di Vipava (o Vipacco, in italiano) merita una sosta. Da provare in zona è il ristorante Gostilna Podfarovž – o meglio, “Gostilna” significa locanda – che si trova proprio accanto a una delle sette sorgenti del fiume Vipava. Proprio la vista della locanda dall’esterno è uno dei punti di forza della struttura, che richiama alla tranquillità e alla natura.

A livello di cucina, il locale propone una serie di specialità tipiche della tradizione locale basate su ricette tradizionali ma impreziosite con un pizzico di modernità sia per quanto riguarda la preparazione che per gli impiattamenti. La scelta è tra due menù (da 3 o da 5 portate) a prezzi tutto sommato accessibili: da provare la tartare di manzo, l’orzotto con piselli, tuorlo d’uovo e polvere di prosciutto (foto in alto) o le costolette brasate con purè e gel di mela verde. I piatti sono accompagnati da una selezione di vini della valle.

Gostilna Šestica a Lubiana

Quando quest’antica trattoria nel cuore di Lubiana ha aperto i battenti, dall’altra parte dell’Atlantico gli Stati Uniti firmavano la propria indipendenza dall’Inghilterra: nata nel 1776, infatti, la Gostilna Šestica rappresenta la più antica trattoria di Lubiana, un’autentica istituzione in città (come testimonia l’antica mappa della città presente all’ingresso).

Da provare per l’atmosfera mitteleuropea – impreziosita dal camino e dai camerieri in costumi tipicini sloveni, nonché dalle serate di musica dal vivo che spesso vengono organizzate – ma non si rimane delusi dalla parte gastronomica, sia per la varietà che per la qualità delle portate. Niente a che fare col fine dining: qui regna la tradizione.

L’edificio passò da un proprietario all’altro, da un contadino a un artigiano, fino a che non fu acquistato da un oste nel 1776. Fino al 1805 il numero civico dell’edificio su il 6 (šestica, appunto), da cui deriva il nome della trattoria. Il nome e lo stile sono rimasti invariati fino ai giorni nostri.

Non a caso, Gostilna Šestica è stata la prima a Lubiana ad ottenere la certificazione per la preparazione del dolce tipico della regione del Prekmurje, la “Prekmurska gibanica“. Il menù oscilla tra antipasti, primi e secondi di selvaggina, carne e pesce, ma abbiamo particolarmente apprezzato le zuppe – notevole quella con i funghi porcini, servita all’interno di un pane – e le pietanze a base di carne come la salsiccia carniolana (kranjska klobasa) o l’orso, servito stufato con gli gnocchi.

La Kremšnita all’Hotel Park di Bled

Con la sua bicromia tra il bianco e la crema, la Kremšnita o Kremna Rezina (letteralmente “fetta di crema”) è il dolce tipico di Bled, piccola cittadina il cui omonimo lago è una delle attrazioni più visitate della Slovenia. Inizialmente servita solo da queste parti, col tempo si è imposta all’attenzione dei golosi di tutto il Paese ed oggi non è difficile incontrarla sulle tavole dei ristoranti di ogni regione. All’apparenza sembra una millefoglie alla crema: è composta da due strati di pasta sfoglia al cui interno sono racchiusi – dall’alto – uno strato di panna e uno di crema pasticciera, il tutto è ricoperto da una spolverata di zucchero a velo.

Preparata solo con uova, farina, panna, zucchero e burro, e rigorosamente di 7×7 cm, la Kremšnita nasce nel 1953 grazie a Ištvan Lukačevič, l’ex direttore della pasticceria dell’Hotel Park, che per anni studiò varie combinazioni e preparazioni prima di arrivare alla ricetta definitiva che conosciamo oggi. Il pasticcere, serbo, portò questo dolce in Slovenia dall’Europa orientale, dove era già conosciuto un dolce simile col nome krempita. Oggi la Kremšnita è tutelata dalla denominazione Doc: dal 1953 fino a oggi ne siano stati prodotti quasi 20 milioni di pezzi.

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Marco Gemelli
Marco Gemelli
Marco Gemelli, classe ’78, giornalista professionista dal 2007. Dopo anni come redattore ordinario al quotidiano Il Giornale della Toscana, dove si è occupato di cronaca bianca e nera, inchieste, scuola e università, economia, turismo, moda ed enogastronomia, è passato alla libera professione. Oggi collabora con diverse testate online e cartacee, tra cui Il Giornale, Forbes, l'Espresso, Wine & Travel. È membro della World Gourmet Society e dell’Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana (Aset), nonché corrispondente italiano per Lust Auf Italien.

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