In Borgo La Croce, a Firenze, arriva Fluid – Specialty Coffee & Sharing, la caffetteria “evoluta” ideata in partnership con Le Piantagioni del Caffè: così cambia l’interazione tra barista e cliente
Forse non è un caso, che proprio a Firenze – la città dove si è verificato l’ultimo caso ad aver posto sotto i riflettori l’urgenza di una maggiore consapevolezza del valore degli specialty coffee – si concentrino alcune delle realtà italiane più interessanti. Tra nomi storici come Ditta Artigianale e piccole realtà di gran qualità come La Sosta Specialty Coffee, adesso apre un nuovo locale che punta con forza a superare l’ormai sorpassata tradizione del caffè bruciato, amaro, di bassa qualità venduto a circa un euro a tazzina.
Che Firenze sia una delle capitali della nuova ondata del caffè italiano lo testimonia l’arrivo in città di Fluid – Specialty coffee & sharing, progetto nato da Le Piantagioni del Caffè, torrefattore livornese, e IDEA Food & Beverage, società di consulenza strategica e marketing. Tra i partner del progetto c’è inoltre un’altra eccellenza fiorentina riconosciuta a livello mondiale, La Marzocco. Obiettivo dichiarato di Fluid – che ha aperto il primo punto vendita in Borgo La Croce, mentre il secondo è previsto entro l’anno a Milano – è educare attraverso giovialità, spensieratezza, semplicità abbattendo le barriere generate da un prodotto che presenta molte complessità, come il caffè di qualità.
Perché partire da Firenze? Per un motivo preciso: è la città italiana con la più alta concentrazione di caffetterie di alta qualità, sia grazie alla grande voglia di cultura dei fiorentini, sia per via dell’importante presenza di studenti, lavoratori e turisti stranieri che hanno portato nuove idee, contaminazione e apertura mentale. “Abbiamo scelto Firenze – spiegano i fondatori Prunella Meschini, Iacopo Bargoni e Giuseppe Adelardi – perché è dinamica, curiosa, pronta a fare grandi passi in avanti. È qui che siamo certi possa partire una nuova ondata attorno al caffè di singola piantagione, attorno al caffè specialty e attorno alle estrazioni alternative all’espresso. Una prima prova l’abbiamo già avuta: oltre il 20% dei caffè che abbiamo venduto durante la fase di pre-inaugurazione è già un caffè specialty estratto in filtro. Un risultato fino ad ora inimmaginabile in Italia”.