Debutta a luglio sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia “Luigi Veronelli”, ideata e coordinata da Andrea Bonini. Si ispira alle idee veronelliane e vuol essere luogo di pensiero e di formazione dedicato al sapere della terra e della tavola
Il Seminario Permanente Luigi Veronelli, associazione senza scopi di lucro fondata nel 1986 dal padre della critica gastronomica contemporanea, e la Fondazione Giorgio Cini, polo culturale internazionale che ha sede sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, luogo di elevato valore storico e artistico, hanno dato vita all’Alta Scuola Italiana di Gastronomia “Luigi Veronelli”, con il sostegno di Banca Generali Private. Coordinata da Andrea Bonini, direttore del Seminario Veronelli, la scuola è stata presentata presso il Palazzo della Triennale di Milano, si ispira alle rivoluzionarie idee veronelliane e sarà luogo di pensiero e di formazione dedicato al sapere della terra e della tavola.
Cornice principale delle iniziative dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli sarà la sede di Fondazione Giorgio Cini presso l’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, luogo di elevato valore storico e architettonico. L’Alta Scuola Veronelli sarà inaugurata a luglio in seno alla Settimana della Cultura Gastronomica, mentre il primo corso di alta formazione dedicato al vino italiano partirà nel 2019 e avrà titolo Camminare le vigne. Luoghi, persone e cultura del vino italiano. A tracciare questo percorso intellettuale sarà un organo specifico dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, il Laboratorio di Cultura Materiale, un tavolo di pensiero, di confronto e di discussione a cui è affidato il compito di innovare le pratiche, i linguaggi, l’immaginario e l’estetica del gusto coinvolgendo i membri del Comitato Scientifico e i docenti e arricchendo di fertili spunti culturali l’attività formativa.
Destinatari dell’offerta formativa saranno gli operatori (dai titolari di aziende agroalimentari italiane agli addetti al marketing, passando per titolari e personale di ristoranti, enoteche e wine bar, strutture alberghiere e ricettive, con giornalisti, blogger, PR e guide turistiche), e i futuri operatori (studenti universitari iscritti ai corsi di laurea attinenti che, purtroppo, dedicano pochissima attenzione alla gastronomia come cultura).