Dal Piemonte alla Campania: Il Vermouth diventa locale grazie all’unione con uno dei simboli gastronomici della regione: il Caffè
I Campani in cucina sono un popolo straordinario, non tanto ( o non solo) per la loro capacità di inventare ricette, ma anche per l’incredibile maestria con cui prendono materie prime straniere e le trasformano ed integrano nel loro stile, fino a farle diventare proprie. Basti pensare agli americani Pomodoro (protagonista della pizza) e caffè, oppure al tropicale Rhum (fondamentale per il Babà). Come in un Risorgimento al contrario, l’ultimo prodotto integrato dal regno borbonico è il liquore sabaudo per definizione, ovvero il Vermouth. Nato in Piemonte nel 1786, questo vino fortificato ha conquistato il mondo intero.
L’idea di Vermut Sospeso ( nome tratto dal celebre “Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per sè stesso, ed un altro per qualcuno altro. E’ come offrire un caffè al resto del mondo.” di Luciano De Crescenzo) nata da Flavio Esposito, ex bartender e ora imprenditore, sposa la tradizione del Vermut in Piemonte ed il rito del caffé a Napoli unite in un’unica anima.
Per realizzarlo il caffè viene estratto e distillato più volte in alambicchi di rame con chicchi
di caffé sospeso per poi unirlo al vermut riposato, ottenuto da vini rossi e bianchi, tra cui moscato, uniti con un’accurata selezione di botaniche, tra cui artemisia, rabarbaro, arancio dolce e stecche di vaniglia.
il Vermut Sospeso è un prodotto particolare, che ravviva i classici sentori del vermouth con l’impronta aromatica unica del caffè, per essere sorseggiato liscio o con ghiaccio per un aperitivo originale, oltre ad prestarsi alla creazione di originali cocktail.