giovedì 25 Aprile 2024
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“Assumiamo baristi, ma non stranieri o meridionali”: la fretta rovina lo scoop

Pur nella sua miseria, la storia è di quelle su cui un buon giornalista dovrebbe indagare, approfondire, dedicare tempo ed energie e costruire una serie di riscontri e verifiche. Era ciò che avrei voluto fare anch’io, dopo che l’amico e collega Antonio Marotta mi ha raccontato la vicenda. Mi sarebbe piaciuto mettere su una sorta di “trappola”, muovere le pedine sulla scacchiera fino a fare abboccare all’amo il pesce di turno. Invece la caccia resterà senza preda, stavolta, perché – come succede – la velocità e la voglia di chiudere troppo presto il laccio intorno al collo mandano tutto all’aria. E dire che personalmente avrei avuto una gran voglia di scoprirli, gli autori dell’annuncio apparso qualche giorno fa su Ebay:  “Assumiamo cuochi e baristi ma no stranieri o sud Italia” con tanto di bottiglie di Sassicaia in bella vista.

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L’unica cosa che invece oggi sappiamo è che – al netto di un pesce d’aprile arrivato con 24 ore di ritardo, dal momento che la pubblicazione risale al 2 aprile – l’inserzione è stata postata da una sedicente azienda enogastronomica di Firenze, il cui esterno (che pure appare in foto) non basta a identificarne la location. I datori di lavoro si dicono pronti a offrire un contratto a tempo indeterminato presso una “prestigiosa location nel centro storico”. L’annuncio recita così: “Cerchiamo banconieri settore enogastronomico, richiesta conoscenza del settore. Indispensabile conoscenza lingua inglese. Grande voglia e passione per il lavoro”. Fin qui tutto bene. Poi l’ultima richiesta: “No stranieri o sud Italia”. Come negli anni Cinquanta, o negli anni Novanta per chi è vissuto nel profondo Nord leghista.

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Perché una “caccia mancata”? E’ presto detto: un curriculum finto erano già stato mandato, altre due “esche” (una da Rimini, l’altra da Cosenza) erano pronte a essere lanciate. Magari avrebbero risposto, almeno al primo. E avremmo dato un nome e un luogo all’azienda enogastronomica che non ama gli stranieri e i meridionali. Avremmo dato anche un consiglio, ma questa è un’altra storia… Invece la cosa è diventata di dominio pubblico sic et sempliciter, con la promessa di “attivarsi per rintracciare l’azienda e provare a metterci in contatto con i titolari”. Ovviamente, Ebay ha subito rimosso l’annuncio e l’Unar (l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri) ha aperto una propria istruttoria. Eppure mi chiedo… quanto sarebbe stato più bello sputtanarli con nome e cognome? Ah, la fretta….

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