venerdì 26 Aprile 2024
HomeStorie e personaggiCarni 'estreme': il...

Carni ‘estreme’: il Black Angus frollato 1000 giorni e la super-bistecca da 8 kg

Al ristorante Il Ceppo Toscano di San Gimignano, una serata dedicata alle carni “estreme” del brand veneto Pantano: abbiamo assaggiato un Black Angus frollato fino a 1000 giorni e una bistecca monstre da 8 kg

Black Angus frollato 1000 giorni

Per coloro a cui capita spesso di cimentarsi con l’assaggio di carne, per lavoro o per piacere, trovarsi davanti un Black Angus frollato 1000 giorni (in alto a sinistra) non può che evocare una serie di suggestioni. Quando quella carne ha varcato la soglia della cella frigorifera, ad esempio, il Covid era ancora ben lungi da venire e la cattedrale di Notre Dame non era ancora stata avvolta dalle fiamme. Ormai il settore della carne ha sdoganato le lunghe stagionature, sviluppando quel concetto di dry age che era piuttosto usato in passato, per poi vivere stagioni di declino prima di un nuovo interesse da parte sia del mondo della brace che del fine dining.

Ecco perché ci siamo avvicinati con estremo interesse all’iniziativa dello chef Stefano Ruggero, patròn del ristorante Il Ceppo Toscano a San Gimignano, che ha portato nel suo locale le carni “estreme” del brand padovano Pàntano, specializzato proprio in lunghe frollature. In fondo, per poter ottenere un dry age di questo tipo è necessario partire dalla fase iniziale, ossia dall’allevamento ad hoc dell’animale: gli esemplari più adatti vengono selezionati e alimentati di conseguenza con cereali freschi, tenuti liberi al pascolo fino alla fase dell’ingrasso, con stabulazione. Alla fine, arrivano a pesare fino a 800 kg.

E così, guidati dal macellaio Fabrizio Mazzantini (che lavora per Pàntano come butcher chef seguendo da vicino tutti i processi di lavorazione e maturazione delle carni, occupandosi delle cotture e delle consulenze, ecc…) abbiamo assistito a due diverse “rarità” come una tartare e un carpaccio invecchiati 300, 700 e addirittura 1000 giorni, ed una bistecca monstre da 8 kg (nella foto in alto). L’animale viene macellato a 3-4 anni d’età, e messo in cella frigorifera tra 0 e 1 grado: esemplari con uno strato di grasso tra i 14 e i 16 cm possono essere tenuti a frollare fino a tre anni.

Black Angus frollato 1000 giorni

Partiamo da quest’ultima, ricavata dal taglio di una coscia di un esemplare del peso di circa 60 kg, frollata “appena” 75 giorni (poco rispetto al resto, ma non va dimenticato che una frollatura standard non va oltre i 30 giorni). Per cuocerla, Stefano Ruggero – da 7 anni al ristorante di San Gimignano, e un passato in una macelleria proprio di fronte al ristorante 3 stelle Michelin “Le Calandre” a Sarmeola (Pd) – ha preparato una marinatura dalla spiccata acidità, a base di succo d’ananas, salsa Worcester e spezie fresche. Un passaggio di circa 15 minuti nel Josper, con una cottura ad alta temperatura sulla griglia “pulita” col grasso, e il gioco è fatto.

Scordatevi i sapori e le consistenze delle “classiche” lombate alla base della tradizionale bistecca alla fiorentina, comunque: dal momento che la carne proveniva da una coscia, infatti, la super-bistecca da 8 kg aveva al suo interno un mix di fibra lunga e più corta, che hanno dato alla carne diverse sfumature di sapore con differenti livelli di tenacità. Ad accompagnare la bistecca, due vini di San Gimignano: quelli de Il Palagione di  Giorgio Comotti e di Cesani Winery con Marialuisa Cesani.

Black Angus frollato 1000 giorni

E veniamo al Black Angus frollato 1000 giorni: se gli assaggi precedenti erano una limousine di 30 giorni e un Black Angus di 50, lo stacco con quelli di 300, 700 e 1000 è evidente. Nel carpaccio, servito senza sale né spezie, al naso e in bocca arrivano sentori che richiamano il prosciutto crudo iberico, così come una nota farinosa che la Vernaccia contrasta efficacemente. Dal canto suo, la tartare di Black Angus frollato 1000 giorni (cui è aggiunto un 8-10% di grasso) rimanda alla mente un salume insaccato.

E per concludere, dopo una serata di “sperimentazioni” gastronomiche all’insegna delle frollature estreme con l’arte del coltello di Stefano Ruggero e Fabrizio Mazzantini, niente di meglio del gelato di Sergio Dondoli, il pluripremiato gelatiere di piazza della Cisterna. Per l’occasione, ha preparato un gusto stagionale come il fiordilatte con crema di cachi.

Rimani aggiornato: iscriviti!

Marco Gemelli
Marco Gemelli
Marco Gemelli, classe ’78, giornalista professionista dal 2007. Dopo anni come redattore ordinario al quotidiano Il Giornale della Toscana, dove si è occupato di cronaca bianca e nera, inchieste, scuola e università, economia, turismo, moda ed enogastronomia, è passato alla libera professione. Oggi collabora con diverse testate online e cartacee, tra cui Il Giornale, Forbes, l'Espresso, Wine & Travel. È membro della World Gourmet Society e dell’Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana (Aset), nonché corrispondente italiano per Lust Auf Italien.

ARTICOLI SIMILI

Gli chef Shimpei e Sayuri hanno sposato la linea biologica e 'green' del ristorante agricolo 'Sale' di Poggio ai Santi, affacciato sulla Costa degli Etruschi

DELLO STESSO AUTORE

Continua a leggere

Mixology, l’ultima frontiera: alla cocktail week di Udine il pairing con gli insetti

Udine: torna la Cocktail Week tra guest con barman di spicco, cene in stile asiatico, tattoo, ikebana e… pairing con gli insetti: dal 25 aprile al 2 maggio ricco carnet di appuntamenti all’insegna delle contaminazioni sensoriali col mondo orientale. Ecco tutti gli eventi

Fiesole, tre fil rouge per il menù d’esordio di Antonello Sardi al ristorante Serrae

Il menù d'esordio dello chef fiorentino al ristorante Serrae dell'hotel Villa Fiesole - nell'omonima cittadina - punta sull'uso di fondi diversi, su sapori netti e sulla valorizzazione dei vegetali del territorio

Dove mangiare all’aperto a Roma? Otto locali tra pop e gourmet

Tra le tante opzioni che riserva Roma, abbiamo selezionato otto ristoranti dove poter mangiare all’aria aperta e godere di ottimi menu stagionali sotto il cielo della città eterna.