giovedì 25 Aprile 2024
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Il catering si fa gourmet: con Kitchen Mood un network di 10 chef-star

Dal servizio per il proprio ristorante ai catering: nasce Kitchen Mood alle Stelle, una squadra di chef di fama (Rossi, Boer, Uliassi, Trentini, Tomei, Roncoroni, Cedroni, Lo Basso, Zen e Priyan) si riuniscono sotto un unico brand per portare l’alta cucina nel mondo del catering
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L’obiettivo è dare una scossa al mondo del catering italiano con una proposta gourmet. Con questo spirito dieci chef fuoriclasse – a loro volta in rappresentanza di dieci stili, con dieci storie e altrettante filosofie in cucina e nella vita – sono scesi in campo per il progetto Kitchen Mood, un network che per la prima volta riunisce dieci cuochi di altissimo livello sotto un unico brand. Per ogni tipo di evento si potrà  scegliere a quali talenti  affidarsi per offrire ai propri ospiti un’esperienza culinaria fuori dal comune, dalla cucina stellata allo street food, dalle ricette tradizionali ai piatti d’avanguardia.

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Ecco il team di Kitchen Mood alle Stelle:

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Diego Rossi, trent’anni da compiere, ne ha trascorsi quindici ai fornelli delle più importanti cucine del Nord Italia. Fresco di Stella Michelin – ottenuta a Le Antiche Contrade di Cuneo con il panino “La Figata”, alla vagina di vacca – ha fondato il ristorante Trippa Milano, dove valorizza materie prime povere e ingredienti di stagione, promuovendo una cucina sostenibile.

Eugenio Jacques Christiaan Boer, classe 1978, dopo molte esperienze al fianco di chef stellati, dalla Sicilia alla Val Badia passando per Berlino, ha aperto in un cortile della “vecchia Milano” il ristorante Essenza, Miglior Nuova Apertura Milano 2015 per la Guida del Gambero Rosso. Per metà olandese, ligure per l’altra metà, mescola nei suoi piatti ricordi e sapori delle sue terre d’origine.

Mauro Uliassi ha nel suo palmarès 2 Stelle Michelin, 19 su 20 punti sulla Guida Espresso e 3 Forchette Guida del Gambero Rosso: riconoscimenti conquistati con il ristorante Uliassi, aperto nel 1990 a Senigallia insieme alla sorella Catia. Sapori autentici, tecnica raffinata e vista mare sono il suo marchio di fabbrica. Nel 2007 ha trasferito la sua cucina anche su ruote con il foodtruck Uliassi Street Good che porta l’eccellenza low cost in giro per l’Italia.

Marcello Trentini, diplomato alle Belle Arti con una tesi sul barocco piemontese, ha portato l’alta cucina nella sua Torino con il ristorante Magorabin, aperto nel 2003 insieme alla sommelier Simona Beltrami. “Il Mago” è un creativo, ama sperimentare e sorprendere con contaminazioni e inediti accostamenti. Nel 2008 entra a far parte dei Jeunes Restaurateurs d’Europe, nel 2012 arriva la Stella Michelin.

Cristiano Tomei si definisce “un artigiano ai fornelli”: toscano, 42 anni, approda in cucina dopo aver frequentato l’Istituto Nautico di Viareggio. Nel 2002 apre il ristorante L’Imbuto, che da Viareggio si trasferisce a Lucca, all’interno del Lucca Center of Contemporary (LU.C.C.A.). Qui la cucina sposa le opere d’arte e la Stella Michelin suggella questa fortunata unione.

Eugenio Roncoroni, classe 1983, e Beniamino Nespor, un anno più vecchio, sono amici dai tempi delle scuole medie. Nel 2010 si ritrovano a Milano, dopo aver girato il mondo: Roncoroni, padre italiano e madre californiana, ha fatto la gavetta come cuoco a San Francisco con chef come  Janine Falvo, Angelo Garro e Michael Tusk. Nespor è andato “a scuola” da Martin Berasategui, tre Stelle Michelin, nei Paesi Baschi. Entrambi sono passati alla corte di Sadler. Insieme aprono Al Mercato, ristorante gourmet dove propongono il loro originale concetto di ristorazione. La loro avventura gourmet continua in versione “street food”: negli anni successivi aprono il Burger Bar, il Noodle Bar e il Taco Bar, tre avamposti milanesi di cucina internazionale di altissimo livello.

Moreno Cedroni è un innovatore. Nel 1984 apre a Senigallia il ristorante La Madonnina del Pescatore (due Stelle Michelin), nel 2000 a Portonovo nasce Clandestino, nel 2003 a Senigallia inaugura la prima salumeria di pesce al mondo, Anikò, e nello stesso anno inizia a produrre le sue rinomate conserve gourmet. Ironico, fantasioso, porta sulla tavola i sapori nascosti nel profondo dei mari, dal suo Adriatico agli Oceani delle isole tropicali.

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Felice Lo Basso è un talento autentico, raffinato: classe 1973, è partito da Molfetta, sua città natale, per arrivare tra i monti del Trentino Alto Adige e infine a Milano, dove nel 2011 riceve la Stella Michelin come Chef Executive dell’Unico Restaurant Milano. Da sud a nord, la sua cucina parla di amore per le materie prime di qualità. Oggi sta iniziando una nuova avventura nel ristorante Felix Lo Bassovis à vis con la Madonnina.

Giuseppe Zen ha iniziato a cucinare a sei anni. Ha attraversato l’Italia in lungo e in largo per scoprire la vera tradizione culinaria italiana, quella delle nonne, come la sua che da bambino gli insegnò le prime ricette. Di paese in paese, di casa in bottega, di fattoria in mercato ha compilato la sua personale enciclopedia di “mangiari di strada” e così ha chiamato il suo ristorante milanese. Al Mercato Ticinese, in Darsena, c’è la sua Macelleria Popolare con cucina dietro al banco, e presto laPanetteria Italiana con farine bio macinate a pietra.

Wicky Priyan è un samurai della cucina: nato in Sri Lanka da una famiglia di medici ayurvedici, si è poi laureato in criminologia, ma il suo destino era altrove, precisamente in Giappone. Qui diventa l’unico allievo straniero dei maestri Kaneki e Sushi Kan, da cui apprende l’arte e i segreti del kaiseki, l’alta cucina giapponese. Tecnica, disciplina, talento e una profonda conoscenza delle materie prime rendono unica la “wicuisine”, in cui la cultura nipponica incontra i sapori mediterranei. Si può assaggiare soltanto da Wicky’s a Milano.

 

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