Insieme al più noto Bibi, nell’enologia toscana c’è anche Emanuele Graetz, titolare dell’azienda Isola delle Falcole, tra Panzano e Montefioralle
Dividono il cognome e la passione per il vino, ma le similitudini si fermano qui. Perché se Bibi Graetz è ormai un nome consolidato dell’enologia internazionale, e i suoi vini pluripremiati dalle guide, Emanuele Graetz è invece alle prese con i primi passi nel mondo del vino made in Tuscany. Il giovane imprenditore è uno dei tre titolari – insieme ad Alessandro Mannelli e Niccolò Righini (insieme nella foto in alto) – di Isola delle Falcole, tra Panzano e Montefioralle, azienda nata dalla volontà di dare espressione alla piccola frazione di uno dei territori più vocati al mondo per la produzione di vino di qualità, il Chianti Classico.
Classe 1989, Emanuele Graetz (1989) nasce e cresce a Firenze, dove suo nonno aveva acquistato una proprietà sulle colline di Fiesole. Fin da giovane si appassiona al mondo del vino in tutte le sue declinazioni: dalla potatura delle vigne di famiglia, alla vendemmia e poi alla vinificazione in cantina, fino al lato commerciale che lo coinvolge in prima persona, spinto da una forte passione per i mercati d’oltreoceano. Nel 2015 decide di fare il grande passo e acquista Isola delle Falcole, minuscolo fazzoletto a Panzano. L’anno dopo crea Viteoak Wine Selection, un’azienda che ha lo scopo di rappresentare le eccellenze del vino italiano negli Stati Uniti e in Canada.
L’azienda vinicola – il nome Isola delle Falcole ricorda il fatto che da tempo nella zona nidificassero i falchi – ha un’esposizione totalmente a sud dando piena libertà all’energia dei raggi del sole di entrare tra le viti, ed è quindi ideale per portare a maturazione una varietà come il Sangiovese. I vigneti si trovano tra i 400 ed i 490 mt e le colline circostanti favoriscono un microclima ideale per la viticoltura: più alti della famosa conca d’oro, per intendersi, ma con identici terroir ed esposizione.
Isola delle Falcole produce poco più di 10.000 bottiglie dai suoi quasi quattro ettari di proprietà. Tre sono le etichette, ognuna che racconta il terroir chiantigiano con una sua personalità. Ogni etichetta è un cru di vigneto e la prima annata di produzione è il 2017: Vecchia Vigna IGT Toscana (6000 bottiglie circa) è un blend di Sangiovese (70%), Colorino (10%) e un 5% dii Canaiolo, Ciliegiolo, Malvasia e Trebbiano affinato 18 mesi in botti grandi e 8 mesi in bottiglia.
Il Chianti Classico Gran Selezione DOCG (2600 bottiglie circa) è un 100% Sangiovese affidato 30 mesi in botte grande e 10 mesi in bottiglia. Infine il Merlot IGT Toscana (1200 bottiglie circa) affinato 18 mesi in barrique di rovere francese e 10 mesi in bottiglia. Curiosità: le tre etichette di Isola delle Falcole sono un unico dipinto. “La volontà – spiegano – è stata quella di creare qualcosa che rappresentasse la filosofia che ha portato alla realizzazione del progetto”.