Due stili di accoglienza profondamente diversi, due brunch altrettanto differenti: da un lato l’hotel “Flora & Fauno” delle Ville sull’Arno, dall’altro l’hostaria Bibendum dell’hotel “Helvetia & Bristol”. Abbiamo provato e messo a confronto i rispettivi brunch domenicali, ecco il risultato
Uno si trova lungo l’Arno, immerso nella tranquillità. L’altro è nel cuore del quadrilatero della moda, in pieno centro storico. Ma entrambi puntano sull’autenticità della cucina fiorentina, a volte contemporanea (Helvetia & Bristol) a volte invece antica (Ville sull’Arno). Due stili di accoglienza profondamente diversi, due brunch altrettanto differenti: abbiamo provato e messo a confronto il pranzo domenicale del “Flora & Fauno” e dell’Hostaria Bibendum, e questo è il risultato.
Ville sull’Arno, l’omaggio a Pellegrino Artusi
Una buona soluzione per chi vuol concedersi un brunch lontano dal caos del centro città, dove l’incubo ztl è un ricordo lontano. Al ristorante “Flora & Fauno” dell’hotel Ville sull’Arno il pasto domenicale coincide con un omaggio settimanale alla cucina di Pellegrino Artusi: il maestro della gastronomia italiana (autore dell’Arte di mangiar bene – Manuale pratico per le famiglie) è presente con le sue ricette, riproposte per l’occasione nella versione più simile possibile a quella originaria. Ecco così trovare spazio la zuppa toscana di magro alla contadina, gli gnocchi di patate con cacio, pepe e gocce di salsa di pomodoro, oppure il cinghiale in dolceforte.
Nel complesso la varietà dei piatti è soddisfacente, con buona scelta per gli amanti del mondo vegan. I primi sono serviti espressi dallo chef, e l’accompagnamento musicale provvede a mantenere rilassata e piacevole l’atmosfera. In effetti è proprio lo stile country della struttura a togliere al brunch il paludamento della struttura a cinque stelle.
La cucina toscana dell’Helvetia & Bristol
Affidato alle mani dello chef Samuele Melani, l’hotel Helvetia & Bristol presenta un brunch dedicato all’autentico gusto fiorentino, la propria versione del pranzo domenicale reinterpretato in chiave territoriale. Con le attività dedicate alla ristorazione, l’Helvetia & Bristol – entrato a far parte di Starhotels lo scorso luglio insieme all’Hotel d’Inghilterra di Roma, il Grand Hotel Continental di Siena ed il Villa Michelangelo di Vicenza – dà avvio a un piano di riqualificazione dalle alte aspettative. Lo chef toscano, 37anni, torna in patria dopo una lunga esperienza in Trentino per offrire al pubblico la propria cucina profondamente territoriale e di grande personalità, equilibrata ma mai “tradizionale” in senso classico.
La particolarità più interessante dell’Helvetia & Bristol è che nell’atmosfera di una residenza aristocratica dell’Ottocento, la brigata di cucina presenta ogni domenica buffet tematici “diffusi” in tutte le aree comuni dell’hotel, dal giardino d’inverno alle sale del ristorante, passando per la lobby dove si tiene uno show-cooking con lo chef intento a preparare le materie prime della settimana.