Nuovo episodio della rubrica curata da Lorenzo Borgianni, in arte Il Gingegnere, e dedicata al mondo del Gin: oggi scopriamo “25K Gin”, il distillato che vale più dell’oro
Nel settore dei distillati, lo sappiamo, l’apparenza è fondamentale! Ma la vera sfida sta nel saper trovare l’unicità, unendola alla qualità del contenuto. Ecco, secondo me “25K Gin” ha saputo chiudere il cerchio alla perfezione, creando un prodotto tanto bello quanto buono.
La sua storia inizia da una passione condivisa per i viaggi, la cucina e i sapori. Riccardo
e Simone, amici e colleghi da sempre, cercando tra le spezie e gli aromi collezionati durante le loro numerose avventure, una sera a cena si sono detti: “E se ne facessimo un Gin”? La lavanda della Provenza, il rosmarino italiano, l’anice stellato dalla Grecia, il cardamomo verde, il coriandolo e i semi di finocchietto dall’Egitto, un po’ di pepe nero dal
Marocco e, per finire, i limoni d’Amalfi. Dopo varie prove con queste botaniche erano già abbastanza soddisfatti, ma mancava ancora qualcosa… E quel qualcosa lo hanno trovato in Calabria, più precisamente a Tropea, restando folgorati dalle parole di una signora di campagna incontrata per caso: “La nostra terra e la sua natura sono più preziose
dell’oro da 24K. Solo le piante di liquirizia che circondano la mia casa, per
me, ne hanno 25″. La liquirizia è stata così proprio l’elemento mancante,
la ciliegina sulla torta per completare l’idea di gusto che i due amici
avevano in mente.
Come non perfezionare il tutto, infine, se non con dell’oro edibile? Al naso sono immediate le note di anice e di finocchio, seguite da quelle agrumate e balsamiche, con sentori lievemente dolci. In bocca si ha la conferma delle note olfattive, con l’aggiunta della caratteristica nota tagliente del ginepro. La liquirizia e le altre spezie donano un’incredibile freschezza che ci accompagna durante tutta la bevuta.