Qualche tempo fa avevamo raccontato del “GranBucato di Toscana” come esempio di un marketing allegro e per certi versi geniale, di un modo singolare di dare il nome a un detersivo. Succedeva all’Esselunga, dove qualche tempo fa abbiamo raccolto quest’altra perla:
Come si può vedere dalla foto, si tratta palesemente di costolette d’agnello, che per un refuso sono diventate cotolette. Impossibile sbagliarsi: il taglio di carne da cui si ricava la cotoletta è decisamente diverso, mentre quelle nel cellophane hanno tutta l’aria di essere costolette. Una S in meno è il gioco è fatto…