martedì 23 Aprile 2024
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Mozzarella, il Mercato Centrale raddoppia: dalla bufala al fiordilatte

Il punto vendita di latticini al primo piano del Mercato Centrale di Firenze raddoppia: l’arrivo di Enrico Carretta e del suo “Centro della mozzarella” segna una svolta all’insegna dei sapori lucani, tra taralli e peperone crusco. Resta la bufala, debuttano stracciatella, burrata e fiordilatte

mozzarella enrico caretta - il forchettiere

Per dirla con le parole di Umberto Montano, il deus ex machina della struttura, “il Mercato Centrale è un’entità dinamica, in continua evoluzione”. Ed è così che l’ultimo avvicendamento in seno agli esercizi commerciali al primo piano non è un vero passaggio da un soggetto all’altro, bensì un raddoppio dell’offerta. Resta infatti la mozzarella di bufala di Angelo ed Emanuele Campomaggiore, ma a venderla – insieme a un carnet fatto di fiordilatte, burrate, stracciatella e primizie lucane – sarà Enrico Carretta, l’imprenditore che il web ha definito come colui che è passato dalla Bocconi ai bocconi di mozzarella.

mozzarella enrico caretta - il forchettiere

È grazie a lui e al suo “Centro della mozzarella” – articolato su cinque punti vendita a Milano – che anche a Firenze è adesso possibile gustare la vera mozzarella, realizzata con latte lombardo: il prodotto arriva semilavorato dalle sapienti mani dei casari del “Centro della mozzarella” di Milano, istruiti all’antica tradizione  lucana e pugliese dal giovane imprenditore, per finire di essere lavorata al Mercato Centrale, dove oltre a poterne acquistare i prodotti si può visionare in prima persona l’ultima fase della filiera produttiva. La cagliata (caglio animale, ndr), ottenuta il giorno stesso in azienda, giunge a Firenze per essere filata e “mozzata” in diretta.

mozzarella enrico caretta - il forchettiere

E non è tutto, perché oltre ai latticini veri e propri – al momento vanno per la maggiore burrata, fiordilatte e stracciatella, conferma Enrico – il punto vendita è arricchito da una serie di produzioni tipiche lucane e pugliesi: dai taralli (sia nella versione tradizionale sia in quella con grano arso, dal caratteristico colore scuro) al peperone crusco, già fritto e pronto da essere sgranocchiato come una patatina. Ma parecchio più saporito.

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