Ormai non c’è città o paese di media grandezza che non abbia un bistrot o un lounge bar. Nati con caratteristiche precise, questi termini sono infatti diventati di uso così comune da essere utilizzati per definire (e spesso per auto-definire…) anche quei locali che non hanno i requisiti necessari. A quando la rosticce-lounge o la trattor-bistrot?
Prendete un locale pressoché anonimo, di medio-basso cabotaggio, senza infamia e senza lode, con cucina e atmosfera del tutto dimenticabili. Adesso aggiungete al suo nome la parola “bistrot”, e in un attimo avrete ottenuto un locale alla moda. Chiudete gli occhi, prima e dopo l’operazione. Prima sentirete lo sfrigolio dell’olio di semi e il ruttare soffuso del vice-cuoco, adesso vi sembrerà quasi di udire in lontananza una fisarmonica accennare un paio di accordi e un sous-chef dall’accento francese canticchiare un motivetto. Merito della semantica: avrete ottenuto un bistrot dal sapore parigino. Provate adesso a fare la stessa operazione con un bar (magari non il Bar Sport di Stefano Benni, ma quasi): staccate la spina alla radiolina sintonizzata sulla radio che trasmette successi pop e inserite nella filodiffusione un qualsiasi brano di Mario Biondi, poi passate ai Brand New Heavies, Incognito, Urban Species, The Style Councils, Soul II Soul, Everything but the girl o The Housemartins. Avrete ottenuto un lounge bar.
Al di là di questi esempi, non c’è ormai città o paese di media grandezza che non abbia un bistrot o un lounge bar. Spesso, soprattutto nel primo caso, si tratta di auto-definizioni date dai titolari in omaggio alla moda del momento, sperando che possano portare clientela e dare un tono più “in” all’ambiente: nonostante sia bistrot che lounge abbiano una storia e un significato ben preciso – e lo stiamo per vedere – ormai questi termini sono diventati di uso così comune che vengono utilizzati anche per indicare locali del tutto (o in parte) privi dei requisiti necessari.
Partiamo dal Bistrot, che come ci dice Wikipedia è “un’espressione francese che significava originariamente osteria e in seguito ha assunto anche il significato di piccolo caffè. L’origine della parola è incerta: potrebbe trattarsi di un’espressione regionale derivata da Bistraud (Nord della Francia) o Bistroquet nome dato agli aiutanti dei commercianti di vino o allo stesso vignaiolo. Il termine, adottato nell’Ottocento a Parigi, si è poi diffuso in tutta la Francia. Una leggenda metropolitana farebbe derivare il nome dei piccoli locali parigini dal russo bystro, che significa “rapidamente”, (in cirillico: быстро). Al tempo dell’occupazione russa di Parigi (1814 – 1818) i soldati russi, che non avevano il diritto di bere alcolici, temevano di essere sorpresi dagli ufficiali, quindi dicevano spesso bouistro, bouistro, “rapidamente, rapidamente!”. Un’altra interpretazione si basa sul fatto che, essendo i soldati russi gli occupanti, malvisti, di Parigi, i camerieri servivano loro da bere molto lentamente e i soldati irritati gridavano allora bistro bistro ovvero: быстро быстро. Molti artisti in genere e scrittori in particolare un tempo si rifugiavano nei bistrot per creare i loro capolavori, visto che non avevano il denaro per riscaldare le case o le camere che abitavano.
In quanto alla lounge, sempre Wikipedia ci informa che il termine Lounge Bar identifica un particolare tipo di locale pubblico che eroga gli stessi servizi dell’American bar, ma in più è dotato di una particolare eleganza, generalmente piccoli salotti (da cui appunto il nome Lounge bar) e in cui è quasi sempre presente, come sottofondo, un genere di musica – la lounge music, appunto – volta a rilassare i clienti. Ci si riunisce di solito in questi luoghi con lo scopo di prendere un aperitivo. Col nome di American Bar vengono designati locali dove si consumano principalmente cocktail: all’interno vi lavora quasi sempre un professionista, e costituiscono il top dei bar per la degustazione di alcolici, vini e cocktail. L’American bar ha delle precise regole:
- Il banco bar è circolare per permettere di servire i clienti a 360º
- Il personale che ci lavora è altamente qualificato con numerosi corsi e aggiornamenti
- Generalmente un American bar si trova all’interno dei grandi Hotel o dei Casinò
Detto ciò, tra la teoria e la pratica c’è un abisso: nonostante bistrot e lounge abbiano un chiaro significato, per quanto possa mai essere sfumata e inclusiva ogni definizione, la situazione che abbiamo sotto gli occhi è un po’ diversa da quanto sopra descritto. Non possiamo fare nomi e raccontare casi specifici, dal momento che non è intenzione del Forchettiere prendere una o più querele quando ognuno può comodamente farsi un’idea in autonomia. Da qui un invito: la prossima volta che siete indecisi se andare a cena in quel locale il cui nome finisce (o comincia) con Bistrot, oppure la prossima volta che vi viene voglia di un cocktail e siete nei paraggi di un Lounge Bar, beh… ricordatevi di questo pezzo. E chiedetevi allora quanto manca prima di vedere una rosticce-lounge o una trattor-bistrot.