L’estate รจ il periodo migliore dell’anno per (ri)scoprire alcuni vermouth al bicchiere e non solo: ecco tre proposte a base di vino fortificato
La Toscana รจ terra di grandi vini, conosciuti e amati in ogni angolo del pianeta. Eppure, questa terra racchiude altre tradizioni alcoliche, piรน misteriose e meno conosciute, ma non per questo meno affascinanti. i vini fortificati ed infusi rientrano nella lista dei liquori tipici della regione, e anche se non hanno da disciplinare le caratteristiche per essere definiti “Vermouth” i “vini conciati” o “vini cotti” sono un mondo molto interessante da scoprire. Ecco alcuni prodotti Toscani a base vino che dovete assolutamente conoscere:
Canaiolo Chinato
Replicare in terra di Toscana la magia che ha dato origine al โBarolo chinatoโ, realizzando un prodotto di qualitร e ben lontano dalle pure logiche commerciali. Lโidea รจ arrivata allโinizio degli anni Duemila, e subito sono partite le sperimentazioni: nel giro di pochi anni Enzo Nocentini, titolare dellโazienda agricola Tiberio di Terranuova Bracciolini (Arezzo) ha potuto inserire il โCanaiolo chinatoโ a pieno titolo lโultimo arrivato di una scuderia che โ forte di una storia familiare di cinque generazioni โ conta anche una Malvasia Nera in purezza e il vino realizzato secondo il governo allโuso toscano. Viene preparato con il Canaiolo al termine del periodo di invecchiamento, aromatizzato con infusione di spezie ed erbe stomatiche e digestive, i cui principi attivi vengono estratti mediante una lenta macerazione. Cosรฌ il โCanaiolo Chinatoโ fonde con armonia la struttura del tradizionale vitigno toscano con le erbe officinali e gli aromi della corteccia di China. Si tratta di un vino nobile da meditazione, ideale per aperitivo e digestivo, liscio oppure scaldato con scorza di arancio. Ottimo come aperitivo, per accompagnare le migliori delizie di pasticceria e per sperimentare in mixology cocktail sul filo dellโequilibrio tra il dolce e lโamaro.
Ronchi Pichi
Lโazienda Giglio di Sparla & Gerardi รจ la scatola dalla quale escono, grazie ad una cura ed una imprenditorialitร non comuni, alcuni prodotti adatti alla miscelazione il cui minimo comun denominatore รจ lโoriginalitร . Lo stabilimento di Lastra a Signa, che fa anche da magazzino per lโimportazione e la distribuzione dei vini di una maison di champagne, รจ il regno di Alessandro Cicali, dove nascono viniย che โ come conferma lโimprenditore โ โrinviano a sensazioni e aromi dei tempi andati, ma sono pronti per lโuso e il consumo dei nostri giorni, perchรฉ freschi, attuali, poliedriciโ. Lโorigine di uno di questi, il Ronchi Pichi, risale ai primi del Novecento, quando a Livorno Armando Pichi creรฒ, con una ricetta a base di ventisei infusioni di erbe e frutti differenti, un originale vino dolce da fine pasto. Alessandro Cicali, acquisita la ricetta e tutti i suoi brevetti, ne ha iniziato la produzione pensando a un consumo piรน moderno dei questo vino, che ben si presta ad essere valorizzato nei cocktail, in linea con lโattuale tendenza della mixology a usare prodotti con radici storiche e identitร territoriale. Nasce cosรฌ lโidea del Premio Ronchi Pichi: per la prima edizione nel 2018 gli studenti dellโIstituto Alberghiero Vasari di Figline Valdarno hanno preparato ricette esclusive di cocktails con il Ronchi Pichi, giudicate e premiate da una giuria specializzata. Con una gradazione alcolica di 16ยฐ e zuccheri riduttori residuiย al 18%, il Ronchi Pichi si mostra di colore ambrato, con buona luminositร e consistenza, al naso si presenta molto intenso e di grande piacevolezza. Tra le sensazioni piรน ricorrenti si percepiscono ricordi di spezie dolci, erbe aromatiche e miele. In bocca la dolcezza รจ bilanciata da una nota di aciditร che rende non stucchevole il vino. Lโingresso in bocca รจ particolarmente largo e di grande soddisfazione. Il finale รจ misuratamenteย caldo, dotato di buona persistenza gustativa. Servito fresco (10ยฐ C), a fine pasto accompagna bene dolci a base di pasta frolla e frutta secca.
DรฌWine
Nonostante il nome anglofono, DรฌWine si porta dietro una storia toscanissima, un prodotto risalente alla fine dellโOttocento, di cui si erano perse le tracce ma che ora rivive grazie ad una tradizione familiare. La rinascita di questa โperlaโ rimasta a lungo nascosta si deve a Gabriele Giotti, che ha ritrovato lโantica ricetta del โVino Divinoโ di suo nonno tra delle vecchie carte durante i lavori di ristrutturazione della cantina a Barberino val dโElsa, nel Chianti. Invece di sfruttare le sue vigne per il ben piรน probabile introito del vino, ha deciso di riportare in vita questโantica ereditร creando un prodotto figlio di un mondo ancora inesplorato, quello dei โvini fortificatiโ toscani. Ecco come nasce DรฌWine: seguendo i dettami della ricetta originale e utilizzando un processo meticoloso e naturale, il vino viene aromatizzato con agrumi freschi e bacche di vaniglia del Madagascar, senza coloranti nรฉ conservanti o sapori artificiali. Viene poi fortificato per ottenere un corpo pieno e una finitura amabile, ottenendo un prodotto formidabile e versatile sia liscio che in miscelazione. Si puรฒ gustare come aperitivo con ghiaccio, dopo cena come digestivo, o per elevare un cocktail dandogli unโidentitร fortemente territoriale e un gusto inconfondibile. Apprezzato ormai in tutta Italia, deve anche la sua notorietร allo โSpritz del Chiantiโ o โSpritz Fiorentinoโ, con lโaggiunta di acqua tonica – che insieme al Chinino bilancia la fragranza degli agrumi e della vaniglia – e il Prosecco.ย