Parma: nuovo capitolo per Inkiostro, il ristorante stellato della famiglia reggiana Poli. A raccogliere l’eredità di Terry Giacomello è lo chef calabrese Salvatore Morello
Nuovo capitolo nella storia del ristorante Inkiostro, a Parma, una stella Michelin, che a luglio aveva chiuso la collaborazione con lo chef Terry Giacomello. Alla guida del ristorante arriva lo chef Salvatore Morello: è lui ad aver sposato il progetto gastronomico di Francesca Poli, rappresentante della famiglia titolare del locale, che il 1 novembre riapre al pubblico dopo quasi due mesi di chiusura.
Originario di Catanzaro, classe ’84, Salvatore Morello vanta un ricco curriculum: dalla Francia, alla scuola dei maestri Alan Ducasse e Paul Bocuse, alla Germania nelle cucine degli stellati Essenza in Potsdamer Platz a Berlino e DaVinci a Koblenz. Questo importante e variegato bagaglio di esperienze costituisce la spina dorsale del talentuoso cuoco catanzarese, che fa del rigore, della tecnica e della ricercatezza uno stile veramente unico.
La sua haute cousine elegante, dal profondo respiro internazionale e personale, si contamina oggi con il territorio e le eccellenze locali italiane contribuendo così dar vita ad una vera e propria “cucina autentica”. Da Inkiostro, Salvatore Morello valorizzerà la sua expertise in una cucina contaminata ed essenziale: rispetto della tradizione, valorizzazione delle eccellenze italiane ed equilibrio in piatti sempre contemporanei, per un menù che sia sintesi di esperienza, tecnica e rispetto di una materia prima di altissima qualità.
“Inkiostro è nato nel 2011 – spiega Francesca Poli – ma la mia famiglia è nel mondo della ristorazione da oltre cinquant’anni. Siamo partiti sin da subito con un ristorante gastronomico conseguendo nel 2013 la stella Michelin, poi nel 2015 il cambio chef e la svolta tutta avanguardista. Ciò che vogliamo trasmettere ora è un approccio più maturo e tondo alla nostra proposta culinaria: una cucina elegante e raffinata che mantiene uno sguardo verso la sperimentazione, soprattutto nelle tecniche di cottura e nell’approccio alla materia prima, ma ricordando che al ristorante si va per stare bene e per vivere un’esperienza”.