venerdì 26 Aprile 2024
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Raffaele Guariniello: “Disposto a guidare un pool nazionale contro le frodi alimentari”

A Torino l’ex procuratore Raffaele Guariniello lancia la proposta di un’agenzia nazionale di magistrati specializzati nella lotta alle frodi alimentari. La priorità? Raggiungere i “piani alti” per scoprire le politiche delle grandi aziende del settore. L’ex: “Disposto a guidare il pool purché si crei”

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Non ha dubbi, l’ex procuratore Raffaele Guariniello (fresco di pensione): oggi la priorità dei magistrati impegnati nella lotta contro le frodi alimentari è mettere un piede nelle grandi aziende, per scoprire le reali politiche in materia di sicurezza e contro la truffe nel comparto alimentare. Al primo Festival del Giornalismo Alimentare di Torino abbiamo incontrato il magistrato – che nella sua carriera ha portato avanti inchieste celebri, dal metodo Di Bella alla “mucca pazza”, fino ai recenti processi Thyssen ed Eternit –  che ha colto l’occasione per lanciare la proposta di un’agenzia nazionale contro le frodi e si è reso disponibile a guidarlo purché la struttura veda la luce.

Dottor Guariniello, qual è la fotografia della lotta alle frodi oggi?
Purtroppo è un quadro ancora complesso. Ci sono specifiche situazioni su cui è necessario intervenire, ad esempio quella relativa al ruolo degli ispettori che svolgono analisi su aziende e stabilimenti produttivi. Non è possibile che continuino ad essere stanziali sul territorio, col risultato di “familiarizzare” eccessivamente con la controparte, e che magari si trovino in difficoltà a comunicare notizie di reato, come mi è capitato di vedere. È invece necessario che venga istituito un meccanismo di rotazione che impedisca di scoprire importanti magagne in strutture che avevano superato tutti i precedenti controlli. Evidentemente c’è qualcosa che non va, ed è per questo che serve un nuovo sistema. Ne ho parlato a tutti i ministri che si sono susseguiti, ma senza risposta.

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C’è bisogno di nuove leggi?
Niente affatto, ce ne sono già abbastanza. Il problema non è il quadro normativo in sé ma i tempi biblici della giustizia, la scarsa specializzazione delle procure – basti pensare che quelle in grado di occuparsi di frodi alimentari oggi in Italia si contano sulle dita di una mano – e la diversità di approccio e conclusioni tra procure diverse che si trovano a lavorare su uno stesso fenomeno. Non è possibile che sulla stessa ipotesi di reato qualcuno archivi mentre altri rinviano a giudizio: così si dà all’opinione pubblica la percezione di una scarsa certezza del diritto e della pena. Aumentare il numero di sigle e soggetti che si dividono territori e competenze non serve a molto.

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Procuratore Guariniello, come si può uscire da questa impasse?
Lo strumento che individuo, e la cui creazione sarebbe la realizzazione di un mio grande sogno, è un’agenzia nazionale contro le frodi alimentari. Una sorta di pool di magistrati specializzati in grado di agire su tutto il territorio nazionale con profonda cognizione di causa. Servono professionisti di esperienza. Se sarei disposto a coordinarla? Non vuol certo essere un’autocandidatura, la mia, ma sarei disposto a guidare questo team purché finalmente veda la luce. Ho parlato con le istituzioni della possibilità di istituire questa struttura, ma al di là di un generico sostegno a questa idea non ho avuto feedback concreti. E dire che sarebbe un’operazione a costo zero, perché andrebbe a reclutare personale da dipendenti della pubblica amministrazione già in servizio altrove, ma potenzialmente di grande effetto.

++ EMENDAMENTO SEVERINO, RESPONSABILITA' TOGHE INDIRETTA ++

Quale sarebbe la priorità nell’azione di questo pool di magistrati?
Non c’è dubbio, andare a indagare sulle politiche messe in atto dalle grandi aziende in materia di sicurezza alimentare per ottenere una più efficace opera di contrasto alle frodi. Vanno bene gli interventi rivolti agli esercenti, ai singoli supermercati e ai “pesci piccoli”, ma il grosso dei reati alimentari nel nostro Paese vengono compiuti in seno alle aziende più grandi.

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