giovedì 25 Aprile 2024
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La torta Sacher, il dolce che vanta innumerevoli tentativi d’imitazione

Un po’ come la “Settimana Enigmistica”, la torta Sacher vanta una serie infinita di imitazioni in tutto il mondo. Eppure il dolce originale al cioccolato lo si può assaggiare solo in Austria, tranne un piccolo negozio autorizzato a Bolzano

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Tutti l’abbiamo assaggiata, almeno una volta, ma con tutta probabilità non era quella autentica. Per chi non ha familiarità con l’Austria, infatti, è quasi certo che la torta Sacher degustata al bar o al ristorante sia un’imitazione. Magari buona, per carità, ma non l’originale. Quella infatti viene prodotta soltanto in Austria, con una piccola eccezione. Tutto il resto fa sì che la Sachertorte – inventata a Vienna nel periodo della Restaurazione dal giovane pasticcere Franz Sacher per l’allora ministro degli esteri austriaco Klemens von Metternich – sia oggi un po’ come la Settimana Enigmistica, ossia il dolce che vanta innumerevoli tentativi d’imitazione. Come molti sanno, la torta consiste in due strati di pasta leggera di cioccolato con al centro un sottile strato di confettura d’albicocche (ma è ammessa la variante con le ciliegie), e ricoperta di uno strato di glassa di cioccolato fondente. La ricetta originale – ci ricorda Wikipedia – prevede 18 albumi e 14 tuorli, mentre la prassi la vuole spesso accompagnata da panna montata non dolce e unatazza di caffè o thè poiché per i gusti di molti sarebbe troppo asciutta per essere gustata senza.

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Come spesso accade quando si ha a che fare con i “tentativi d’imitazione”, anche nel caso della torta Sacher la primogenitura legale è stata a lungo contesa tra due famiglie, espressione di altrettanti negozi storici di Vienna. Da un lato la famiglia di Sacher, dall’altra quella del pasticcere Demel. Più volte i due si sono scontrati in tribunale per vedersi riconosciuto il titolo di Sachertorte originale. La prima diatriba nacque quando il figlio di Franz, Eduard, iniziò a lavorare nella famosa pasticceria Demel portando con sé la ricetta della torta. Ma se padre e figlio aprirono l’hotel Sacher nella cui pasticceria veniva servita la torta, ma nel 1930 – in seguito al fallimento dell’hotel Sacher – uno dei figli di Eduard iniziò a lavorare da Demel la quale ricevette così il marchio esclusivo della Sacher Torte. Pochi anni dopo l’Hotel Sacher riaprì i battenti e il nuovo proprietario scatenò una battaglia legale per avere l’esclusiva sul marchio. Battaglia che si concluse solo nel 1962 quando la Corte Suprema austriaca stabilì che solo l’Hotel Sacher avrebbe potuto chiamarla “Original Sacher Torte”, mentre alla pasticceria Demel venne concesso di denominarla “Eduard Sacher Torte”. In realtà, nella lotta per la primogenitura della Sacher tentò d’insinuarsi anche Daniel Peter, inventore di una particolare macchina impastatrice per dolci ed il primo creatore del cioccolato al latte: egli rivendicò come sua la torta Sacher ed iniziò contro Franz Sacher e i suoi nipoti una lunga disputa giudiziaria, che si concluse solo nel 1875 con la vittoria della famiglia Sacher.

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Attualmente la Sachertorte è un marchio di fabbrica (ancora oggi i segreti della torta Sacher sono gelosamente custoditi dalla pasticceria dell’hotel Sacher di Vienna, che ne produce artigianalmente oltre 270.000 pezzi l’anno) e oltre all’hotel Sacher di Vienna (e al suo store online), la torta Sacher originale si può trovare anche all’hotel Sacher di Salisburgo, presso le filiali Cafè Sacher di Innsbruck e Graz, nonché al duty-freedell’aeroporto di Vienna.

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Non esistono al mondo licenze per la rivendita di questo prodotto. Tranne una: l’unico posto fuori dall’Austria dove la si può trovare è nel Sacher Shop di Bolzano, nella centralissima piazza Walther. A gestire il negozio, contiguo all’hotel Stadt e all’omonimo caffè celebre per l’attenzione all’informazione degli avventori – ci sono decine di quotidiani in consultazione ogni mattina – e al miele di qualità (di tutti i tipi, custodito in numerose teche), è Francesco D’Onofrio (nella foto in alto). È lui, campano di origine ma altoatesino d’adozione, ad aver sposato una donna austriaca e ad aver ottenuto l’unico scrigno dove poter servire l’autentica Sacher fuori dai confini austriaci.

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