All’istituto alberghiero “Buontalenti” di Firenze mancano all’appello diverse divise (di cucina, di sala e di ricevimento) per gli studenti, che le famiglie non possono permettersi di acquistare: i “Tre Forchettieri” lanciano un appello agli chef fiorentini affinché donino loro le divise che non servono più e consentano ai giovani di potersi esercitare con indumenti adeguati
Dietro ogni buon piatto c’è la mano di un buon cuoco, si sa. Ma se la creatività, la conoscenza della materia prima e delle tecniche di cottura giocano un ruolo fondamentale, per chi si avvicina al mondo della ristorazione importanti sono anche gli strumenti a disposizione. E all’istituto alberghiero “Buontalenti” di Firenze mancano all’appello diverse divise (di cucina, di sala e di ricevimento) per gli studenti del primo anno, divise che alcune famiglie non possono permettersi di acquistare: i “Tre Forchettieri” lanciano un appello agli chef fiorentini affinché donino agli allievi della scuola le divise che non servono più e consentano ai giovani di potersi esercitare con indumenti adeguati.
Negli istituti alberghieri, durante il primo biennio gli studenti frequentano tre diversi laboratori professionali (cucina, sala e ricevimento) mentre il terzo anno scelgono la specializzazione relativa alla figura professionale che preferiscono. Il primo anno, quindi, i ragazzi devono acquistare tutte e tre le divise, necessarie anche per motivi di sicurezza, visto che nel caso della cucina la divisa comprende anche le scarpe antinfortunistiche. Quest’anno il “Buontalenti” ha attivato 14 classi, circa 350 alunni, alcuni dei quali non possono permettersi di acquistare le divise per le scarse condizioni economiche delle famiglie.
Da qui l’idea dei Tre Forchettieri, avallata dalla preside Maria Francesca Cellai, di chiedere agli chef fiorentini di aiutare – sponsorizzandoli, in un certo senso “rottamando” gli abiti da lavoro – i ragazzi meno fortunati, donando loro una o più divise. Sul nostro sito daremo conto dell’andamento della campagna e degli chef che via via dimostreranno di avere, oltre a grandi doti, anche un grande cuore.
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Il primo a rispondere all’appello è Marco Stabile dell’Ora d’aria (Firenze) che ha annunciato di voler donare ai ragazzi del “Buontalenti” una decina di divise di cucina. Subito dopo sono arrivate le adesioni di Natascia Santandrea della Tenda Rossa (Cerbaia, FI), Michela Bottasso e Adriana Melani del Biagio Pignatta (Artimino – Po) e Vito Mollica del Palagio del Four Seasons (Firenze). Inoltre, hanno aderito l’Antico Forno Bacci di Campi Bisenzo, Carlo Cioni della Delfina (Artimino – Po) e Massimiliano Telloli da Modena.