La bibbia dell’enologia mondiale, Wine Spectator, dedica la copertina del numero di aprile 2015 alla famiglia Antinori che sulle pagine della prestigiosa rivista americana racconta il suo passato e i progetti futuri
A volte non sono fatturati milionari a rendere grande un’azienda. Lo testimoniano le parole con cui Piero Antinori si è confidato alla rivista Wine Spectator, nel corso del servizio di copertina: “Un’azienda come la nostra – ha spiegato il marchese all’associate editor Mitch Frank – deve avere un’anima. Devi tenerla cara, non venderla a Wall Street. Un’azienda come la nostra si basa sulle persone, sulla passione”. Con alle spalle 26 generazioni che si dedicano con impegno e passione al vino, per Piero Antinori, che con le sue scelte innovative e anticonformiste ha avuto un impatto senza eguali sulla cultura vitivinicola toscana, ispirando produttori di tutto il mondo. L’intervista rilasciata a Wine Spectator è una sorta di viaggio emozionale, che racconta le tappe più significative della storia, da quando nel 1966 Piero Antinori prende le redini della società.
Con la preziosa collaborazione dell’enologo Giacomo Tachis prima e di Renzo Cotarella poi – oggi CEO, enologo e fidato amico – sono nati vini come Tignanello,il primo Supertuscan definito proprio da Wine Spectator “The most influential wine in the history of Italy” e Solaia, che nel 2000 è stato eletto ‘Wine of the Year’ con la sua annata 1997. Ma anche Cervaro della Sala, in assoluto uno fra i vini bianchi più apprezzati e premiati al mondo.
Dopo 21 anni la prestigiosa e influente rivista americana dedica un’altra copertina al Marchese Piero Antinori, ora con le figlie Albiera, Allegra e Alessia, tre donne che lavorano con passione e hanno un ruolo fondamentale in azienda, pronte a scrivere un nuovo capitolo della storia della famiglia. Perché per Piero Antinori la famiglia non è soltanto qualcosa che si racconta in un libro di storia, ma è il suo intenso presente. E soprattutto è il futuro della sua azienda.