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BarAwards 2019, la “cinquina” toscana che premia la mixology di qualità

I BarAwards 2019 di Bargiornale premiano la Toscana e Firenze con una ricca cinquina: premiati Giacomo GiannottiLuca PicchiDitta Artigianale, il Four Seasons Hotel Florence e Loretta Lory Fanella

Una cinquina col botto, per la Toscana: Ai #barawards2019 il Granducato ha ottenuto una serie di  riconoscimenti importanti con un trionfo nei primi tre posti nella categoria “Miglior bartender italiano all’estero” (vinto da Giacomo Giannotti davanti a Giorgio Bargiani e Lucia Montanelli), “Bar manager dell’anno” (Luca Picchi), “Bar caffetteria dell’anno” (Ditta Artigianale), “Ristorante d’albergo dell’anno” (Il Palagio del Four Seasons Hotel Florence) e “Pasticcere dell’anno” (Loretta Lory Fanella).

BarAwards 2019

I premi organizzati da BarGiornale (ed. Tecniche Nuove) rappresentano, a detta di molti, validi indicatori per capire quanta professionalità made in Tuscany sia sparsa per il mondo. Una giuria di 100 esperti food&beverage e giornalisti specializzati (inclusi due esponenti della nostra testata, ndF) insieme al voto on-line con oltre 86mila preferenze, ha decretato i vincitori tra 225 locali, 374 professionisti 79 prodotti finalisti.

BarAwards 2019

Se il Premio Perrier per il Bartender dell’anno se lo è aggiudicato Salvatore Scamardella (Piazza Vanvitelli Experimental Bar di Castellamare di Stabia), il Premio Liquore Strega per il Bar manager dell’anno 2019, a Luca Picchi, al banco bar del Caffè Gilli, storico e blasonato locale cittadino. Attualmente la carriera di Picchi si divide tra l’attività al bar e la presenza come docente in numerosi eventi nazionali e internazionali. Storico del cocktail, scrittore e appassionato ricercatore è il massimo esperto in tema di cocktail Negroni.

Negli ultimi anni il toscano Giacomo Giannotti e il suo Paradiso di Barcellona sono stati una presenza fissa in tanti premi internazionali che celebrano i bartender e i migliori cocktail del mondo. Giannotti, originario di Marina di Carrara, ha vinto il riconoscimento come Bartender italiano all’estero dell’anno, assegnato nel 2019 da Engine, il nuovo “Pure Organic Gin” italiano. Migliore Under30 il bresciano Fabio Cavagna che festeggia anche perché – passando ai locali – il premio Vidivi Vetri delle Venezie per il Cocktail bar dell’anno va al 1930 di Milano, il secret bar diretto proprio da Fabio Cavagna dove si accede solo su invito della famiglia.

BarAwards 2019

Vince il premio San Giorgio per il Bar caffetteria dell’anno il Ditta Artigianale di Firenze. Un locale ispirato al mondo delle vecchie botteghe che tostavano e vendevano il caffè negli anni ’50. Deus ex machina del locale aperto nel 2014 è Francesco Sanapo, barista e torrefattore, che ha fatto sua la missione di guidare il pubblico verso un consumo consapevole di caffè di qualità e di specialty. Ditta Artigianale ha inaugurato in Italia un nuovo modo di approcciare il caffè andando oltre l’espresso con estrazioni a filtro, cold brew e continue novità.

Loretta Fanella vince il premio Callebaut per il Miglior pasticcere dell’anno ai Barawards 2019. L’affermata maestra pasticcera oggi vive e lavora a Livorno dove ha aperto il Loretta Fanella Pastry Lab. Il suo curriculum è di tutto rispetto: dopo la scuola alberghiera esordisce ne Antica Pesa di Fabio Tacchella, poi nel 2001 è Carlo Cracco a chiamarla nella pasticceria del suo ristorante. Nel 2003 parte per uno stage a El Bulli di Ferran e Albert Adrià, che si trasforma in un’offerta di lavoro. Torna in Italia nel 2006 e, dopo un paio d’anni all’Enoteca Pinchiorri, inizia l’attività di consulenza e formazione che l’ha portata fino all’ultimo traguardo dei Barawards.

Infine, se a fregiarsi quest’anno del Premio Ristorante rivelazione dell’anno, attribuito da Celli Group, è Vòce di Aimo Nadia, il premio Barawards 2019 per il Ristorante d’albergo dell’anno va al Il Palagio Four Seasons Hotel di Firenze. La cornice è di quelle prestigiose: un palazzo rinascimentale che ha conservato architetture e decori originari, interni in cui il lusso si coniuga con l’eleganza, un giardino secolare ornato da statue e fontane. Ma il prestigio del Palagio è dovuto soprattutto alla sua offerta e al servizio impeccabile. La cucina, qui, ha un nome e cognome di prestigio: Vito Mollica.

E per chi volesse tutti, ma proprio tutti i vincitori del BarAwards 2019, eccoli qui.

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