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La birra Pilsner Urquell benedetta per rendere omaggio a Papa Francesco

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Come ogni anno il Vaticano accoglie un dono speciale dalla Repubblica Ceca, a dimostrazione della devozione del suo popolo: la Pilsner Urquell benedetta. La birra arriva in un numero simbolico di bottiglie pari all’anno in corso. Le 2014 bottiglie, provenienti dalla cotta benedetta di Pasqua, sono partite dagli storici cancelli del birrificio di Pilsen lunedì 14 aprile, verso Roma. Stavolta, questa birra così speciale, non renderà omaggio esclusivamente alla Santa Pasqua ma sarà offerta per la canonizzazione di due tra le figure più carismatiche della Chiesa moderna: Papa Giovanni Paolo II e Papa Giovanni XXIII, “Il Papa buono”. La rappresentanza vaticana riceve questo dono dalle mani dell’Ambasciatore della Repubblica Ceca presso la Santa Sede, Sua Eccellenza Pavel Vosalik e, durante l’Udienza Generale del 23 aprile, Paolo Lanzarotti, CEO di Plzenský Prazdroj, donerà al Santo Padre un calice realizzato apposta con il prezioso cristallo di Boemia.

Il 14 aprile, alle ore 11, la cotta speciale della birra di Pasqua ha varcato gli storici cancelli del birrificio alla volta di Roma. La Pilsner Urquell è stata benedetta dal Vescovo di Pilsen, Monsignor František Radkovský, a metà marzo. La prima volta che Pilsner Urquell entrò in Vaticano fu nel lontano 1903, quando vi fu portata dietro richiesta di Papa Leone XIII, a cui venne consigliata dai propri dottori. Da allora pare che la birra sia piuttosto apprezzata dai Papi.

«È stata un’emozione straordinaria vedere la birra benedetta uscire dai cancelli sapendo che si trattava dello stesso prodotto che arrivò in Vaticano 111 anni fa» ci racconta Václav Berka, mastro birraio di Pilsner Urquell «L’autenticità del suo sapore è garantita dalla certificazione, dal 1897, di Las Veritas, rinomato laboratorio svizzero I valori misurati allora sono pressochè identici a quelli misurati oggi. Papa Francesco potrà gustare oggi quello stesso sapore che, allora, fu tanto gradito a Leone XIII».
«La Pilsner Urquell a Pasqua rappresenta una forte tradizione del popolo ceco, perchè presente sulle tavole della Festa delle famiglie di ogni estrazione sociale» conclude Václav Berka.

La birra benedetta fu portata in Vaticano, nel 2011, per celebrare la beatificazione di Papa Wojtyla e quest’anno, però, la “Pilsner” per eccellenza ha viaggiato alla volta di Roma non solo per celebrare la Santa Pasqua ma anche per aver parte alle celebrazioni mondiali legate allacanonizzazione di queste due grandi e carismatiche figure della cristianità, Papa Giovanni Paolo II e Papa Giovanni XXIII, che avranno luogo il 26 e 27 aprile a Roma.

Questo grande evento ha portato nella Città Eterna, già in questi giorni, un numero incalcolabile di pellegrini che vogliono celebrarlo proprio nel luogo che è il cuore della Chiesa Cattolica e ancora di più saranno con l’avvicinarsi delle cerimonie. Per questo momento solenne il birrificio ceco più famoso al mondo, Plzensky Prazdroj, insieme ai cittadini di Pilsen, città che lo ospita, ha voluto portare un dono semplice ma autentico e carico della dignità di un popolo intero.
La birra benedetta è stata realizzata con la ricetta tradizionale e lasciata maturare per oltre 5 settimane a significare simbolicamente il periodo di Quaresima. Un campione di quelli che sono gli ingredienti della Birra Benedetta è stato collocato nel museo del birrificio di Pilsen per commemorare questo evento. Il Vescovo di Pilsen, Monsignor František Radkovský, ha ricordato con un sorriso uno dei suoi incontri con Wojtyla «L’ultima volta che incontrai Giovanni Paolo II egli sottolineò il fatto che fossi il Vescovo della città di Pilsen dove abbiamo una birra così buona».

L’Ambasciatore della Repubblica Ceca presso la Santa Sede, Sua Eccellenza Pavel Vosalik, l’ha recapitata personalmente a Sua Eminenza Monsignor Peter B. Wells, il 15 aprile alle 12 a.m., presso la Segreteria di Stato.

Il 23 aprile, infine, durante l’Udienza Generale, Paolo Lanzarotti, CEO di Plzenský Prazdroj, offrirà a Papa Francesco un calice realizzato dagli artigiani boemi con il loro prezioso cristallo e una lettera personale, facendosi portavoce dell’affetto dei cittadini di Pilsen.

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