Lasciata la corte di Arnolfo, lo chef Ariel Hagen si trasferisce a Borgo Santo Pietro (Chiusdino, SI), guidando anche la riapertura della Bottega del Buon Caffè a Firenze (che cambierà nome, diventando anch’essa Saporium)
Nuova vita per i due ristoranti toscani di Borgo Santo Pietro, quello a Chiusdino (Siena) e la Bottega del Buon Caffè a Firenze. A guidare le strutture del gruppo che fa capo all’imprenditore danese Claus Thottrup, proprio nel loro 21° anniversario, sarà Ariel Hagen, già allievo degli stellati Norbert Niederkofler e Gaetano Trovato. Ariel è reduce proprio da un’esperienza di tre anni alla corte di Arnolfo a Colle Val d’Elsa, e inizia la nuova avventura con l’obiettivo di valorizzare l’arte della cucina “dalla terra al piatto” tanto al ristorante Saporium di Chiusdino quanto nella sede fiorentina in San Niccolò, che non si chiamerà più Bottega del Buon Caffè.
Non sarà solo, Ariel Hagen: Borgo Santo Pietro accoglie anche Luca Ottogalli (a sinistra nella foto in alto) che ha fatto da spalla ad Ariel da Arnolfo dove hanno lavorato insieme negli ultimi anni, dopo le sue esperienze da Robuchon, St Hubertus e Casa Perbellini, ed ora entrerà nel Borgo Santo Pietro come resident Chef di Saporium. C’è poi Marco Stagi (a destra nella foto in alto) maestro di cucina toscana e di alta panificazione, che sarà il resident chef di Borgo Santo Pietro Saporium a Firenze.
Infine Ettore Beligni (foto in alto) che dopo l’esperienza come ad Arnolfo, al Fat Duck e al Mandarin Oriental Lago di Como, sarà l’Executive pastry chef del gruppo Borgo Santo Pietro. Ariel guiderà il team di agricoltori, giardinieri culinari e chef di talento per dare forma all’esperienza gourmet in entrambi i ristoranti.
“Sono onorato ed entusiasta di entrare a far parte della famiglia di Borgo Santo Pietro – commenta Ariel Hagen, con Gaetano Trovato nella foto in alto – e quindi tornare a lavorare nella mia amata Toscana. Gli ultimi 3 anni da Arnolfo sono stati molto importanti per la mia crescita professionale. Lì ho imparato il rispetto per le tradizioni della cucina italiana dal maestro, Gaetano Trovato, al quale sarò per sempre grato per avermi dato l’opportunità di sviluppare le mie capacità creative e nutrire il rispetto per la natura e il valore delle stagioni. Lo chef Norbert Niederkofler – continua – mi ha insegnato il valore delle materie prime, il rispetto dei ritmi della natura e il delicato equilibrio tra l’ambiente e coloro che lo abitano. Al Borgo avrò l’opportunità di spingermi oltre i confini e creare un’esperienza gastronomica dove tecniche tradizionali e moderne saranno in linea con la passione di Claus Thottrup per la cucina gourmet sperimentale, potendo esaltare la qualità degli ingredienti e valorizzare la filosofia di “cucina cucinata” “.
Soddisfatti anche Claus Thottrup e la moglie Jeanette, che confermano: “Cerchiamo costantemente l’eccellenza e non appena abbiamo incontrato Ariel, abbiamo capito che eravamo sulla stessa lunghezza d’onda. Ariel è il partner che stavamo cercando per aiutarci a scrivere il nuovo capitolo dell’esperienza gastronomica del Borgo che culmina in un approccio di sostenibilità etica. Sa già come aggiungere creatività alle regole della cucina toscana e siamo convinti che Borgo sarà un terreno di gioco ideale dove potrà esprimere le sue abilità e dare libera espressione alla sua creatività mentre rappresenta la nostra filosofia gourmet”.
Se Borgo Santo Pietro è sempre stato sinonimo di una filosofia naturale che va oltre al biologico in cucina, applicandolo all’intera tenuta e alla foresta adiacente per creare un ambiente ecosostenibile di cucina circolare, nei programmi di Ariel Hagen c’è il Laboratorio di Fermentazione in cui le antiche tecniche di cottura incontreranno la scienza: insieme all’esperta in fermentazione e scienza dell’alimentazione Stefania De Leo, allieva di Carlo Nesler, lo chef potrà conservare le verdure che la tenuta produce e utilizzarle in modo innovativo e non solo.
Saranno due i menu degustazione disponibili nei due ristoranti – Saporium a Chiusdino e Borgo Santo Pietro Saporium a Firenze – che celebreranno un cammino che inizia con la raccolta diretta nella tenuta e nella campagna. “L’accesso ai giardini culinari del Borgo – aggiunge Ariel Hagen – mi permette di creare piatti unici, combinando le mie capacità creative con sapori autentici e ingredienti di qualità. Sono molto entusiasta di poter rinnovare piatti che hanno per me un grande significato, come la Pappardella ripiena, il Risotto all’aglio orsino e abete balsamico oppure come il Tagliolino al Koji, sambuco e aglio rosso“.